REDAZIONE SARZANA

Asl non paga: conti pignorati per un milione

Esecuzione forzata del risarcimento alla famiglia a 2 anni dalla condanna per la disabilità provocata a una bimba durante il parto

Il professor Bruno Rondanini con la collega praticante Mara Manfredelli

Sarzana (La Spezia), 19 novembre 2019 - L’Asl non adempie alla sentenza di condanna per colpa medica alla base della disabilità di una ragazza di 14 anni, ed entrano in campo gli ufficiali giudiziari. Ieri, lunedì 18 novembre, davanti a loro, si è incardinata la procedura di pignoramento presso terzi – la banca Crédit Agricole che cura il servizi di tesoreria dell’Asl – per acquisire le risorse stabilite dal giudice Lucia Sebastiani per dare corso al risarcimento dei danni patrimoniali conseguenti all’errore sanitario. Un conto, fra annessi e connessi, da un milione e 184mila euro. Ad azionare il pignoramento è stato l’avvocato Bruno Rondanini che – con codice civile in una mano e il cuore nell’altra – sta sviluppando da anni un’articolata offensiva giudiziaria contro l’Asl a tutela della ragazza e dei suoi genitori.

E’ già riuscito ad ottenere il riconoscimento dei danni non patrimoniali (biologico, fisico, vita di relazione, sessuale, estetico e morale) sentenziati nel 2017. Nel giugno scorso, il verdetto per il risarcimento dei danni patrimoniali, connessi ai bisogni di cura e di mantenimento della piccola costretta a muoversi sulla sedia a rotelle e alle prese con tante altre privazioni; ad esempio, non riesce a parlare ma dialoga con gli occhi e con l’unica mano che è in grado di muovere. Si fa capire, all’interno di un feeling fatto di amore. Così nella sua famiglia ‘allargata’ e tra i compagni di classe, dai quali viene una splendida testimonianza di premure. Quelle che non ha avuto la piccola da parte dei medici nei quali era incappata nei giorni precedenti il parto e nelle more di esso.

Affondano in quelle ore le ragioni dell’esistenza tribolata della piccola, conseguenza di molteplici errori medici: sottovalutazione della situazione all’epoca del primo accesso al pronto soccorso della Spezia, mancata efficace lettura dei ’tracciati’ nelle more del parto avvenuto, in sofferenza, all’ospedale di Sarzana. Risale, come detto, al 2017 la pubblicazione della sentenza che aveva condannato la Asl a pagare circa due milioni di euro ai genitori e alla piccola per i danni non patrimoniali, rimettendo la pratica in istruttoria per valutare il danno patrimoniale, con nomina di un consulente. Nel contempo l’avvocato Rondanini, con cui hanno collaborato il collega di studio Elio Lo Monte - otteneva il pagamento di circa un milione di euro dall’Asl a favore della piccola, mentre la restante parte veniva, per effetto del ricorso dell’azienda sanitaria, sospesa dalla Corte d’Appello di Genova (prossima udienza nel 2020). Tema del contendere, in questo caso, il cosiddetto «danno da rimbalzo» spettante ai genitori. Intanto, lo scorso giugno, è arrivata la sentenza sui danni patrimoniali, con la postilla a corredo della «provvisoriamente esecutività» per far fronte ai bisogni impellenti della disabile. Ma l’Asl ha fatto orecchie da mercante; anzi ha fatto istanza alla Corte di appello per ottenere la sospensione dell’esecuzione. I familiari non ci stanno e, attraverso l’avvocato Rondanini, hanno promosso l’azione estrema del pignoramento presso terzi per dare corso al verdetto che. comunque, non risolve, i bisogni in divenire della ragazza: «Nell’ordinamento mancano norme per una vera e completa tutela di paraplegici e tetraplegici; agli stessi giudici sfuggono gli oneri indotti per il loro mantenimento. Ad oggi la ragazza, dal sistema sanitario, non ha beneficiato di alcunché; l’assistenza è stata prestata, con grande difficoltà, dai genitori e dai parenti; la somma liquidata, a mio modesto parere, dovrebbe essere quella della semplice copertura degli anni passati. Invece per il futuro, allo stato, tutto è lasciato ai genitori che dovranno, per forza maggiore, sostenere personalmente le spese. E questo non è giusto in una Stato che fa della solidarietà un principio guida».

Corrado Ricci