Anna Pucci
Cronaca

L’addio ad Armando Bellegoni, norcino per talento e passione. Ha trasformato la salumeria in arte

Nel 1962 lasciò un buon lavoro in fabbrica per creare un impero portato avanti da figlia e nipoti Tra le sue creazioni gastronomiche il celebre mandolino che in tanti hanno cercato, invano, di imitare

Armando Bellegoni

Sarzana, 11 aprile 2024 – Produrre i salumi è un’arte: lo sapeva bene Armando Bellegoni che – avendo trascorso una vita nell’affinare tecnica e qualità della lavorazione del maiale – era, alcuni anni fa, salito in cattedra all’istituto agrario Arzelà per condividere con i ragazzi gli accorgimenti per una ottimale trasformazione delle carni del suino. Sia pure – ricorda chi lo ha ascoltato – sorvolando un po’ sul preciso mix di spezie da lui usato, segreto che chi fa questo mestiere custodisce con cura.

Il norcino che ha portato nel mondo il nome di Sarzana si è spento martedì, a 87 anni compiuti il 7 aprile. Vedovo di Luciana, ha avuto accanto i suoi suoi cari, in particolare la figlia Simonetta, il genero Mauro, le nipoti Monica e Vittoria, i bisnipoti Simone, Nicolò, Gemma e Andrea. Per sua volontà non ci sarà rito funebre ma questo non impedirà a molti di apprendere con tristezza la notizia della sua scomparsa e ricordarlo con stima e simpatia.

Armando Bellegoni aveva mosso i primi passi nella lavorazione del maiale da giovane, imparando da uno zio norcino. Negli anni ’60 la decisione di farne il suo mestiere: aveva già un ottimo lavoro al Nuovo Pignone di Massa ma si licenziò e, nel 1962, aprì con Luciana il suo primo negozio in via Landinelli. Coraggio, passione e talento furono premiati: l’attività è cresciuta e oggi si svolge tra il laboratorio in via Boettola e il negozio di via Gori, ’regno’ di una vera e propria dinastia di norcini, ormai alla quarta generazione. La tradizione di famiglia è infatti portata avanti dalle nipoti Monica e Vittoria e dal bisnipote Nicolò, insieme a Simone, marito di Monica e padre di Nicolò.

Ai suoi prodotti Armando ci teneva: sceglieva le materie prime con cura e le trasformava nelle sue ‘creature’. Tra le quali il famoso mandolino, inedito tipo di salume di forma caratteristica, come lo strumento musicale, appunto. Lo si può dire una sorta di culatello ma con l’essenziale caratteristica di reggere la stagionatura a livello del mare, nel laboratorio sarzanese. Tanto è stato il successo ottenuto dal mandolino che, negli anni, la Norcineria Armando – che ne aveva registrato il marchio – ha dovuto affidarsi a un avvocato per diffidare quanti hanno tentato di immettere sul mercato delle imitazioni.

Nonostante l’età, Bellegoni è sempre rimasto attivo e presente nel laboratorio e nel negozio e, pur non lavorando più, la sua passione lo ha portato a far sperimentare dalla sua norcineria la creazione di altri salumi inediti, come il Filetto del Conte, anche questo marchio registrato. Nominato cavaliere del lavoro dal presidente Mattarella nel 2019 per la sua sua attività "rivolta a offrire alla clientela ricette speciali e prodotti genuini con un forte legame alla tradizione del territorio", si può ben dire che abbia creato in Val di Magra un suo impero e che la città perda con lui un pezzo importante della sua storia imprenditoriale. "Ringraziamo i tanti che ci hanno manifestato vicinanza – dice la figlia Simonetta –. Mio padre lascia un vuoto incolmabile".