REDAZIONE SARZANA

Altra Dimensione annuncia ricorso

Un braccio di ferro tra il Canale Lunense e la società iniziato alcuni anni fa

La controversia tra il Canale Lunense e la società Altra Dimensione non finirà con la sentenza del Tribunale della Spezia che ha riconosciuto le ragione del consorzio di bonifica di Sarzana. Infatti i legali della controparte hanno preannunciato ricorso contro il giudizio espresso dal giudice convinti della propria posizione.

Il braccio di ferro è iniziato quando il consorzio irriguo e di bonifica ha chiesto il riconoscimento della somma di cinquantamila mila euro come corrispettivo del servizio di manutenzione dei canali utilizzati dalla “Centrale Tognoni“ per la produzione di energia rinnovabile.

Il legale rappresentante la società veneta, l’avvocato Walter Bissoli, ha ritenuto "provvisoria" la sentenza del giudice del Tribunale della Spezia, quindi ha preannunciato il ricorso. Per l’avvocato della società infatti il giudice con la sua sentenza favorevole alle richieste del Canale Lunense avrebbe "travisato i fatti e gli atti di causa, e dunque è errata ed ingiusta perchè ha dichiarato che Altra Dimensione deve pagare la somma di cinquantamila euro annui al Consorzio per la manutenzione, ma anche che fuori dalla stagione irrigua il Consorzio non è obbligato a fornire alcuna quantità minima di acqua alla centrale Tognoni. Ossia che “Altra Dimensione“ riceva o meno l’acqua di concessione, secondo l’arbitrio del Consorzio, la società è tenuta a pagare euro 50 mila euro all’anno".

La vicenda è iniziata diversi anni fa e si è conclusa nei giorni scorsi con l’accoglimento della linea dell’avvocato del Canale Lunense, Danilo Canci di Sarzana. Ma la sentenza avrà una coda perchè secondo il collega del Foro dei Verona la società Altra Dimensione "ha chiesto che il Consorzio adduca alla centrale Tognoni le portate d’acqua che, in base alla concessione rilasciata a suo favore dalla Provincia di Massa Carrara, la società ha diritto di prelevare dal fiume Magra ai fini idroelettrici al fuori della stagione irrigua.

Una volta salvaguardata la quantità minima che deve rimanere nel fiume Magra e fronte dell’utilizzo del canale a fini idroelettrici fuori dalla stagione irrigua, e con l’indispensabile intervento del Consorzio, Altra Dimensione si era obbligata corrispondere euro 50 mila euro ma, senza fondate ragioni, il Consorzio non ha mai vettoriato alla centrale Tognoni (fuori dal periodo irriguo) le portate di concessione consentite dall’acqua presente nel fiume".