REDAZIONE SARZANA

Addio all'avvocato Furio Rapelli. A 15 anni era il partigiano ’Picci’

Giovanissimo era entrato nella Brigata Muccini: il padre fu ucciso dai tedeschi e il corpo mai ritrovato Per quasi settant’anni ha esercitato come civilista ed è stato a lungo anche l’avvocato civico di Sarzana

L’avvocato Fulvio Rapelli, noto civilista sarzanese, è morto ieri all’età di 91 anni

Sarzana, 13 maggio 2021 - Lutto nel mondo forense spezzino per la scomparsa dell’avvocato Furio Rapelli. Aveva 91 anni e con lui se ne va un altro personaggio storico di Sarzana, città dove il legale ha vissuto ed era molto conosciuto e stimato. Ha esercitato la professione per quasi 70anni dopo essere stato uno dei più giovani partigiani: era salito sui monti a soli 15 anni. Lascia la moglie Gianna Antoniotti, due figli che hanno seguito le orme del padre – Alessandro è infatti avvocato penalista, Marco invece civilista – e gli adorati nipoti Michele, Elisa, Pablo e Duvan. I funerali si svolgeranno domani, venerdì, alle 15 nella chiesa di San Francesco a Sarzana. Furio Rapelli era entrato nella Brigata Muccini appena 15enne per seguire il padre Marco, ucciso dai tedeschi, il cui corpo non è mai più stato ritrovato: questo fu per il figlio un grandissimo dolore. Il suo nome di battaglia era ’Picci’, visto che era il più giovane del gruppo. Nel 2014 l’Anpi gli ha conferito la medaglia d’oro che gli è stata consegnata dall’allora ministro della difesa Roberta Pinotti. Sotto l’aspetto professionale l’avvocato Rapelli era sicuramente uno dei più quotati, civilisti. Ha seguito tra gli anni ‘80 e ‘90 la maggior parte delle procedure concorsuali della cantieristica spezzina. E’ stato per oltre 20 anni l’avvocato civico del comune di Sarzana ma anche di altri enti della Vallata fra cui Vezzano Ligure, ha curato gli affari legali dell’ allora Cassa di Risparmio della Spezia. Ha continuato ad esercitare fino a poco più di 3 anni, godendosi la meritata pensione all’età di 88 anni. Sicuramente era molto stimato da tutti i colleghi spezzini, tanto che l’ordine professionale ha voluto concedergli un’onorificenza speciale in occasione dei 50 anni di attività, nel 2004. Rapelli però ha continuato con grande decisione e competenza ad aggiornarsi e sono stati in molti a rivolgersi a lui anche negli ultimi anni di attività. Era un uomo molto colto sicuramente battagliero quando discuteva le sue cause ma anche molto disponibile verso gli altri. Chi l’ha conosciuto e gli è stato amico lo ricorda come una persona buona ma anche per essere stato un gogliardo, con una grande ironia ma anche autoironia in grado sempre di sdrammatizzare e trovare gli aspetti positivi anche nelle situazioni più dolorose. Era malato da un anno, ma ha sempre affrontato quel brutto periodo a viso aperto, arrivando addirittura ad esorcizzare il male. Era autoironico anche su quello. Se ne è andato ieri mattina per sempre, di lui resta però un grande ricordo che non sarà cancellato. Tante le testimonianze arrivate alla famiglia appena si è diffusa la voce della sua scomparsa, a queste si aggiungano anche quelle de La Nazione’. Carlo Galazzo