
Lucrezia Stefanini
Era stata eliminata un po’ a sorpresa, dopo il primo successo nelle qualificazioni contro la tedesca Caroline Werner. Ma dopo esser stata ripescata in tabellone come "lucky loser" (a seguito della sconfitta per mano dalla diciassettenne wild card ceca Kovackova) ha saputo sfruttare la nuova chance, battendo per 6-1 7-6 la bulgara Viktoriya Tomova (numero 104 WTA) prima di fermarsi agli ottavi di finale.
E’ così che Lucrezia Stefanini ha chiuso il "Prague Open 2025", il torneo internazionale di tennis svoltosi nei giorni scorsi nella capitale della Repubblica Ceca, per un percorso arrestatosi solo contro la ceca Marie Bouzkova (numero 47 del ranking). In un’ottica più generale alla sportiva di Carmignano, rispetto alle passate stagioni è fin qui forse mancata l’acuto rappresentato dalla vittoria di un torneo, ma il tempo per provvedere non le manca e il fatto di partecipare a competizioni ad alto coefficiente di difficoltà rappresenta un punto da tenere in considerazione.
Lo scorso gennaio Stefanini si era ad esempio cimentata dell’Australian Open, come già fatto altro volte in passato, e lo scorso marzo si era arrampicata sino ai quarti di finale del W75 Porto. Ad ogni modo, la quasi ventisettenne carmignanese è salita a quota 338 vittorie in 602 incontri disputati in carriera (con una percentuale di successi del 56,15%) risalendo sino alla 143esima posizione della classifica WTA. Circa un biennio fa era riuscita a suon di ottime prestazioni a scalare la graduatoria, fino a raggiungere la novantanovesima posizione globale. Ma ci sono ancora i margini per risalire.
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