Tempesti: "Io portabandiera a Tokyo? Ne sarei onorato"

Il quasi quarantaduenne pallanuotista pratese guarda già alle prossime Olimpiadi e si propone come portabandiera

Stefano Tempesti, quarantunenne pratese in forza all'Ortigia

Stefano Tempesti, quarantunenne pratese in forza all'Ortigia

Prato, 22 maggio 2020 - “Io portabandiera a Tokyo, il prossimo anno? Ne sarei onorato. Sarebbe sicuramente il miglior modo possibile di chiudere la carriera. Staremo a vedere”. Stefano Tempesti è uscito allo scoperto, raccogliendo l'invito lanciato nei giorni scorsi da Federica Pellegrini, la quale aveva indicato proprio nel pallanuotista pratese il miglior candidato possibile. 

E basta poco per rendersi conto di quanto il diretto interessato tenga a quel che per lui sarebbe il sesto appuntamento olimpico. Già lo scorso mese, proprio nei giorni immediatamente successivo alla scelta del Cio di rinviare le Olimpiadi al prossimo anno, aveva sciolto definitivamente le riserve sul suo futuro: se in condizioni normali avrebbe aspettato la fine originaria della rassegna olimpica della prossima estate per dire “basta”, ora prolungherà la sua carriera almeno sino al 2021. Per aggiungere qualche altro “caps” alle oltre 300 partite in Nazionale, impreziosite dall'argento olimpico di Londra 2012 e dal bronzo a Rio 2016. Dopo un quindicennio (ed una marea di campionati) conquistati con la Pro Recco, il quarantenne pratese si è trasferito all'Ortigia lo scorso anno (anche dopo un confronto con il commissario tecnico Alessandro Campagna) proprio per ritrovare il posto da titolare in un club in vista della kermesse nipponica E la scelta stava dando i suoi frutti: anche grazie alle sue parate, la compagine siciliana stava disputando un torneo di vertice, arrampicandosi sino al terzo posto nella Serie A1 2019/20, prima che l'emergenza-coronavirus decretasse lo stop delle competizioni in generale. 

La scorsa settimana è arrivata tuttavia anche la conclusione ufficiale dei campionati di pallanuoto: per la prima volta lo Scudetto non verrà assegnato, così come è stato bloccato il meccanismo di promozioni e retrocessioni. Stefano è tornato a Recco, ma per il 2020/21 non ha alcun dubbio: il prossimo torneo, per lui, ripartirà ad ogni modo dalla Sicilia. “Cambiare ambiente dopo tanti anni poteva sembrare un azzardo, invece ho trovato un gruppo fantastico, che mi ha accolto bene sin da subito – ha detto, tornando poi sulla chiusura anticipata dei tornei – un dispiacere immenso, non lo nascondo. Sarebbe piaciuto a tutti noi poter tornare in acqua, se non altro per dare un segnale simbolico di normalità. Probabilmente però non c'erano le condizioni per riprendere”. Come trascorreranno quindi le giornate di Tempesti, sportivamente parlando. “Nei limiti del possibile ci siamo allenati comunque in questi mesi, in vista di un'eventuale ripresa – ha concluso – continuerò a farlo, “accelerando” in piscina quando ne avrò l'opportunità. Tornare a Prato? Appena ne avrò la possibilità, se non altro per rivedere i miei genitori e i miei amici”. E chissà che la sua rincorsa a cinque cerchi non possa partire proprio dalla Colzi – Martini di via Roma.