Prato, 31 agosto 2023 – "È arrivato a domicilio a mezzo raccomandata l'avvio di procedimento del secondo licenziamento. La persona era presente sul posto di lavoro quando è arrivata la notifica presso la propria abitazione. La Uil Fpl si è subito attivata per mettersi al servizio dell'iscritto, che vuole tutelare al massimo la propria privacy”. Lo fa sapere Patrizia Pini, responsabile enti locali della segreteria Uil Fpl Toscana, a proposito dei due licenziamenti annunciati al Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato.
"Sulla lettera - afferma Pini in una nota - sono presenti le stesse motivazioni del primo licenziamento: motivi economici, per un aggravio di costi che la Fondazione non può più sostenere” e che “l'importo ipotetico dei licenziamenti è inferiore a 60mila euro. Non crediamo che questo possa risolvere i problemi della fondazione Pecci. Anzi, di fronte a un comportamento non rispettoso delle regole morali ed etiche, a danno di due persone che stanno affrontando un momento drammatico della loro vita, i danni d'immagine che avrà il centro per l'arte contemporanea Pecci saranno ben superiori".
Secondo Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana, i licenziamenti "non sono solo illegittimi, ma indicativi di un modus operandi errato per quella che è a tutti gli effetti una Fondazione a impronta pubblica. Infatti, come si legge nei bilanci pubblici liberamente consultabili, tra i maggiori finanziatori della Fondazione - per una cifra complessiva di quasi due milioni di euro annui - vi sono il Comune di Prato e la Regione Toscana”.
“Un fatto - aggiunge - che chiaramente non è coerente con quelle che da mesi e mesi sono le dichiarazioni della giunta regionale toscana, che sono invece sempre state improntate sul rispetto dei diritti dei lavoratori e su una stabilizzazione nel mondo del lavoro: esattamente il contrario di quel che è accaduto in questa occasione, con due licenziamenti in tronco, comunicati senza il necessario preavviso e senza un confronto preventivo, solo per un principio di risanamento di un bilancio in perdita".
Questa mattina la Fp Cgil e Uil Fpl di Prato hanno annunciato un sit-in di protesta per far “ritirare i licenziamenti” dei due dipendenti del Centro. La protesta si svolgerà il 4 settembre, alle ore 12.30.
Prima, spiegano ancora i sindacati, “ci sarà l'assemblea sindacale dei lavoratori per i licenziamenti intimati dalla Fondazione Pecci” e poi il sit-in di protesta. “Non si risana il Pecci sulle spalle dei lavoratori”, lo slogan dei sindacati che fa riferimento ai problemi di bilancio con cui la Fondazione Pecci si è giustificata.
Maurizio Costanzo