Elezioni Prato, Gianni Cenni apre la campagna elettorale: “Cose semplici e concrete”

La prima uscita pubblica del candidato del centrodestra

Prato, 24 febbraio 2024 – “Il futuro della città è qui, è ora. Non fermatemi, con fermateci”. Sulle note di 'Don't stop me now' dei Queen ha preso il via oggi la campagna elettorale del centrodestra a Prato. Prima uscita ufficiale di Gianni Cenni, 60 anni, pratese, avvocato, sposato e padre di due figlie, candidato sindaco della coalizione formata da Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Partito liberale italiano, Udc, Noi Moderati-Silli e liste civiche.

In centinaia al “Garibaldi” per la prima uscita ufficiale. “Voglio stipulare con voi un patto di fiducia – ha detto Cenni dal palco – e la fiducia si costruisce sulla conoscenza. Per questo voglio parlarvi di me e voglio farlo attraverso le foto a me più care, quelle che rappresentano la mia vita: la famiglia, il lavoro, le passioni per lo sport, per il cinema, per la letteratura, per la storia”. E poi i primi impegni con gli elettori: “Lavorare per risvegliare la città dopo dieci anni di torpore, di proclami, di rendering, di romanzi – ha detto Gianni Cenni – smettiamo i panni delle comparse sulla quinta di cartapesta nella quale ci hanno calati e torniamo alla realtà, torniamo a essere attori protagonisti perché questo è il ruolo dei pratesi”.

Lavoro, impegno, concretezza le parole più ricorrenti: “Ci hanno offerto solo cornici in questi dieci anni, ma ai pratesi interessa la tela, interessano i fatti. Noi siamo quelli dei fatti e mi limito a due esempi su tutti: la riapertura di Palazzo Pretorio, restituito alla città dopo un lunghissimo periodo di chiusura, e il rifacimento di piazza delle Carceri che oggi, e lo dico senza timore di smentita, è una delle cartoline più belle d'Italia. Noi diciamo e facciamo, lo sapete. Gli altri si limitano a dire: sono dieci anni che ci parlano del Parco urbano: lo avete visto? Dov'è? Nulla cari pratesi, solo disegni sulla carta e niente altro. Però voglio essere onesto e dire che sì, anche loro qualcosa hanno fatto in dieci anni: hanno demolito l'ospedale Misericordia e Dolce e lo hanno fatto a dispetto di una città che non voleva quello”.