REDAZIONE PRATO

Il Carmignano conquista Vinitaly

Il Consorzio del vino ha aperto i festeggiamenti per i 300 anni dell'istituzione della Docg. In programma tante iniziative fra aste, bottiglie chic, convegni e ricerche storiche

Fabio Pratesi, presidente del Consorzio Carmignano

Verona, 13 aprile 2016 - «Insieme al Fuori Expo di Milano, Vinitaly completa la presentazione al pubblico di quelli che sono i prodotti del territorio che sanno esprimere le eccellenze di un settore che fino a qualche anno fa si pensava fosse di nicchia. Invece, vino, olio, ambiente e bellezze naturali oltre alla storia e alla cultura sono i prodotti del futuro». Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio di Prato, in visita agli stand dei produttori di vino pratesi alla cinquantesima edizione di Vinitaly a Verona esprime la sua piena soddisfazione. Doppia soddisfazione, è meglio dire, perchè il mezzo secolo della kermesse vitivinicola veronese coincide con i 300 anni della proclamazione della legge che istituisce la Docg di Carmignano.

«In questo anniversario speciale non si pensa tanto a farci un regalo: piuttosto il regalo sono i frutti di questi tre secoli di storia. Il nostro compito è valorizzare quanto più possibile il patrimonio a disposizione», aggiunge il presidente Giusti, sottolineando il livello qualitativo della manifestazione «che è diventata sempre più una fiera di prodotti di alta qualità rivolta a chi vuole conoscere davvero i prodotti. E’ importante proseguire sualls trada della promozione dei prodotti del Consorzio del vino di Carmignano perchè ci possa essere una ricaduta a tutto tondo».

D’accordo anche Fabrizio Pratesi, presidente del Consorizio di Carmignano: «Vinitaly 50 ha aperto di fatto i festeggiamenti dei 300 anni della nostra Docg. E’ in programma un evento condiviso con le altre realtà interessate dal bando del 1716: la cornice sarà il salone dei Cinquecento a Firenze, ma anche noi ci stiamo attrezzando con vari happening, fra i quali un un convegno storico. Inoltre, abbiamo affidato uno studio all’Accademia dei Georgofili sul bando e sulla sua genesi: da questa ricerca potrebbe risultare anche l’allestimento di una mostra. Del resto il nostro è il primo documento giuridico sul vino: i francesi sono arrivati mezzo secolo dopo». Allo stand del Consorzio, nel padiglione della Toscana, campeggia una scritta: «I 300 anni del primo territorio di vino». «Auspichiamo che diventi un brand, un marchio nel quale possano confluire vino ed altri prodotti tipici». Il piccolo è bello e buono, è proprio il caso di dirlo, e farlo conoscere diventa l’imperativo categorico per il Consorzio che conta 11 associati, 200 ettri vitati fra Carmignano e Poggio a Caiano per una produzione di un milione di bottiglie all’anno. Tre secoli che, quindi, possono diventare un volano per far conoscere o riscoprire un vino ed un territorio che porta con sè storia, cultura e natura. «Per quanto non ci si possa ampliare perchè l’area da coltivare è quella che è – conclude Pratesi – crediamo che questo anniversario sia una grande occasione per accrescere la visibilità turistica a tutto tondo di questa porzione di Toscana baricentrica rispetto a tutte le realtà storiche ed artistiche della regione». Non solo il mercato italiano apprezza il gusto inconfondibile del Carmignano (un aneddoto racconta che i granduchi portavano come criterio di paragone il Carmignano), ma anche quello estero, in particolare gli Stati Uniti, il Giappone, i Paesi dell’Europa del Nord e la Svizzera.

Alla Tenuta di Capezzana, insignita del premio «Stefanino d’Oro» per l’eticità ed i valori portati avanti, il compleanno si festeggia con una bottoglia speciale: Villa di Capezzana del 2006, invecchiato di 10 anni con una controetichetta studiata ad hoc, in tremila esemplari. «Apriremo il nostro archivio storico, i cui primi documenti risalngono al 1600, agli studiosi, ospiteremo concerti e parte di un convegno. Dai faldoni emergono curiosità, come la produzione di un vermut particolare – racconta Filippo Contini Bonacossi – Con le radici nel passato guardiamo al futuro e alla possibilità di avvicinare i giovani al vino in modo responsabile. Le nuove generazioni della famiglia hanno dato vita ad un locale nella nostra tenuta, la Vinsantaia, nato proprio con questo scopo. Con questa formula abbiamo raddoppiato la vendita diretta che prima perdevamo».

Allo stand del notaio Luigi Pocaterra, volto noto televisivo per il gioco dei pacchi sulla Rai, con l’azienda Colline di San Biagio i 300 anni portano molte novità che vanno da questo lembo di Toscana fino alle cattedre dell’università Luiss di Roma: «Siamo arrivati a Verona con i CiocColline, i cioccolatini realizzati con Catinari e ripieni di vino del 2008, di vinsanto e di grappa. Poi abbiamo presentato il nuovo nato, un rosato Igt che si chiama Balè nato dalla crasi dei due nomi dei figli, e Quattordicisei». Gabriele Pocaterra, il figlio, annuncia la partecipazione dell’esperienza del Carmignano ad un master di Food law alla Luiss di Roma. «I 300 anni del Carmignano devono rappresentare un volano per tutto il territorio e per la sua valorizzazione – conclude il notaio Pocaterra – non ci dobbiamo fermare al solo vino, ma promuovere le bellezze ambientali ed artistiche».

Alla tenuta di Artimino c’è già molto fermento, tanto che il Vinitaly è stata l’occasione per presentare la bottiglia dalla forma particolare e con una etichetta stile canvas che ripoduce la Villa scomposta secondo l’interpretazione dell’artista olandese Wessel Huisman. «Batteremo all’asta il quadro originale e dieci bottiglie del Carmignano riserva 2012 – dice Annabella Pascale, della Tenuta di Artimino – L’anniversario del Carmignano deve essere utilizzato per far conoscere meglio il nostro territorio che è a due passi da Firenze». Allo stand del Piaggia, Mauro Vannucci insieme alla figlia Silvia incontrano clienti internazionali e non ed annunciano di stare ampliando sia il terreno coltivato a viti, passando da 15 a 20 ettari, sia le cantine. Infine un salto fuori dalla Docg del Carmignano con i prodotti del marchese Pancrazi della tenuta di Bagnolo e di San Donato: uno degli ultimi prodotti presentato è un rosato di Pinot nero in purezza che fa impazzire i palati dei clienti.

Sara Bessi