Viaggio nel pronto soccorso riorganizzato Via le barelle dai corridoi. E arrivano rinforzi

Chi è stato preso in cura sarà trasferito al primo piano: 40 i posti disponibili. Morello annuncia 21 assunzioni, ma arriveranno in autunno

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Il primo colpo d’occhio è sicuramente migliorativo: la lunga distesa di barelle con persone sofferenti in attesa di essere visitate o di conoscere il proprio percorso clinico non c’è più. Al loro posto il corridoio subito dopo il triage del pronto soccorso è stato trasformato in uno spazio libero, dove passano medici, infermieri e barelle per gli spostamenti da un punto all’altro del reparto di emergenza urgenza. Questo è uno dei punti centrali della riorganizzazione del pronto soccorso del Santo Stefano che è stata presentata ieri mattina dai vertici dell’Asl Toscana Centro, alla presenza del direttore generale Paolo Morello Marchese e della direttrice dell’ospedale, Sara Melani.

Le modifiche al pronto soccorso sono arrivate a seguito di un periodo di polemiche da parte della cittadinanza, con il Santo Stefano nell’occhio del ciclone per le lunghe e scomode attese prima di essere presi in carico dal sistema sanitario. Proteste culminate con la morte del 31enne Gaddo Giusti, sul cui decesso la procura ha aperto un’inchiesta, l’Asl un’indagine interna, e la famiglia chiede giustizia. La prima cosa da chiarire è che il riassetto del pronto soccorso ha portato anche a dimissioni più veloci con una media di 27 al giorno. Resta però il problema degli spazi che rimangono quelli di un ospedale nato piccolo per le esigenze del territorio pratese. A tal proposito l’azienda sanitaria ha deciso di riorganizzare gli spazi, approfittando anche della diminuzione dei posti letto al Santo Stefano per il periodo di ferie del personale (che andrà avanti fino a metà settembre), per aumentare il comfort dei degenti. Quindi chi è stato già preso in cura dai medici del pronto soccorso ed è in attesa di un posto letto in ospedale o di una definizione del percorso clinico non resterà più in barella al pronto soccorso, bensì verrà trasferito al primo piano, nelle stanze con letti dell’Ama, la nuova area medica di ammissione. I posti disponibili complessivamente sono una quarantina. "Usiamo nuovi spazi che prima erano occupati – spiega Melani –. Modifiche rese possibili anche grazie al gioco di squadra del personale. Tutti siamo provati da due anni e mezzo di covid, anche dal punto di vista emotivo, ma ci riorganizziamo sempre velocemente, senza mai che nessuno si tiri indietro". Il riassetto al Santo Stefano ha previsto anche lo spostamento dell’osservazione breve intensiva e della bolla covid da sei posti letto. In questo periodo in media ci sono 180 accessi al giorno al pronto soccorso, con picchi il lunedì e calo dei numeri la domenica. Prato fa in media 7 codici rossi al giorno.

"I tempi d’attesa dipendono dall’iter diagnostico e dal colore d’accesso al pronto soccorso – prosegue Melani -. Noi comunque rispondiamo sempre a tutte le richieste che provengono dal territorio e stiamo già lavorando per l’autunno per mantenere stabile questa riorganizzazione". Al di là della questione spazi, ciò che davvero manca al Santo Stefano è il personale. In tal senso il direttore generale Marchese Morello annuncia 21 nuove assunzioni per il pronto soccorso. "Stiamo cercando dalle graduatorie tre medici e 18 infermieri – dice –. Dopo la nostra chiamata hanno un mese di tempo per risponderci, quindi diciamo che le assunzioni si concretizzeranno in autunno. Intanto comunque abbiamo lanciato un segnale di attenzione alla cittadinanza, creando uno spazio più accogliente laddove c’erano barelle sparse ovunque".

Stefano De Biase