Morte di Paolo Rossi, il vescovo Nerbini: "Mi ha sempre colpito la sua faccia sorridente"

"E la parlata toscana che la faceva essere uno di noi"

Il vescovo Giovanni Nerbini

Il vescovo Giovanni Nerbini

Prato, 10 dicembre 2020 - "Ricordo di aver visto la finale dei Mondiali '82 in un bar a Castiglione della Pescaia insieme ad un amico, ho ancora nella mente la grande gioia per quella vittoria". Il vescovo di Prato, monsignore Giovanni Nerbini, ammette di non essere un grande appassionato di calcio, ma quel giorno di 38 anni fa se lo ricorda benissimo e quando questa mattina ha saputo della morte di Paolo Rossi è rimasto molto colpito e dispiaciuto. Nerbini è diventato vescovo di Prato nel settembre 2019 e non ha avuto modo di conoscere personalmente il calciatore pratese. "Posso dire che mi ha sempre colpito la sua cordialità e la sua faccia sempre sorridente - dichiara Nerbini - era una persona positiva e ispirava molto simpatia, anche per quella sua parlata toscana che lo faceva essere uno di noi. Lo affido nella preghiera ed esprimo le mie sentite condoglianze alla moglie Federica".