Verdianamente, ancora incognite I pezzi donati all’Archivio di Stato

La mostra sulla donazione Gori disallestita per ragioni di sicurezza dopo i rilievi della Soprintendenza. Servono un inventario e un nuovo allestimento a Palazzo Martni. Ma non ci sono certezze su costi e tempi

Migration

Sarà un giorno decisivo per "Verdianamente", la mostra permanente di documenti verdiani frutto della donazione di Goffredo Gori al Comune. Si tratta di oltre duecento pezzi ospitati all’interno della scuola di musica Verdi, che sono stati disallestiti a seguito di sopralluogo della Soprintendenza archivistica, che ha rilevato la necessità di una serie di adeguamenti per assicurare la corretta preservazione del materiale. Oggi i tecnici del Comune incontreranno la direzione dell’Archivio di Stato di Prato, dove una parte della collezione, quella non esposta, è già conservata. Durante la riunione si dovranno stabilire le tempistiche dello spostamento degli oltre duecento pezzi nelle apposite scatole già acquistate e conservate all’Archivio di Stato. Dal Comune c’è fiducia di potere completare l’operazione entro fine mese. Poi si entrerà in un processo più lungo, quello di un dettagliato inventario che dovrà essere effettuato anche in base alla disponibilità del personale dell’Archivio. Una volta chiaro il quadro della donazione, gli scatoloni potranno essere portati nel deposito di Palazzo Pretorio, dove verranno conservati in attesa del nuovo allestimento a Palazzo Martini. In che tempi? In Comune nessuno si sbilancia. La Soprintendenza dovrà autorizzare il materiale da esporre, che andrà ruotato ogni quattro mesi. Inoltre andranno acquistate nuove teche per conservare adeguatamente i libretti della collezione. Tutti da capire anche i costi per i trasferimenti dei pezzi e per gli allestimenti. E anche per questo al momento stanziamenti in bilancio comunale non ce ne sono. Il tema è stato al centro della commissione cultura, presieduta da Rosanna Sciumbata, a cui hanno partecipato lo stesso Gori, l’assessore Mangani, i rappresentanti di Perché Verdi Viva.

"Da quasi un anno chiedo di parlare con il sindaco senza successo. Se non intendesse più parlare con me, dovrò considerare questo comportamento come una manifestazione di disistima e mancanza di rispetto – ha detto Gori in commissione -. Una lungimirante amministrazione dovrebbe domandarsi come gestire il futuro della mostra, visti gli indirizzi della Soprintendenza. Credevo che un autografo di Verdi meritasse di più di stare tra anonime cornici dell’Ikea: la mostra di pochi giorni al Metastasio nel 2013 ebbe più dignità, impegno e passione". A replicare è lo stesso Mangani. "Non è cambiato niente da parte del sindaco - spiega -. Ha delegato me per il tema e io sono qui a discuterne. Nessuno ha mai messo in dubbio che l’allestimento sarà permanente e resterà a Palazzo Martini. Il cronoprogramma verrà stabilito assieme all’Archivio di Stato e alla Soprintendenza. Quindi tutti abbiamo la stessa volontà". Infine l’intervento della presidente Sciumbata: "La testimonianza di Gori è stata toccante – dice -. Ha donato con profondo amore i pezzi della collezione e sono convinta che l’amministrazione comunale manterrà gli impegni presii".

Sdb