FRANCESCO BOCCHINI
Cronaca

Un tuffo nella prima movida senza coprifuoco "E’ giusto essere felici dopo tanti sacrifici"

Viaggio fra i protagonisti del tanto atteso weekend in zona bianca. Entusiasmo sì, ma anche la consapevolezza di non dovere esagerare

di Francesco Bocchini

"Viva la libertà", cantava Lorenzo Jovanotti. Ma "Viva la libertà" è anche il motto di questo primo weekend in zona bianca. Perché fra musica, balli, bevute e anche qualche assembramento di troppo - ma l’entusiasmo è pur sempre entusiasmo - si è festeggiata la tanto agognata abolizione del coprifuoco. Venerdì il centro storico non si è svuotato fino alle due di notte. E Piazza del Comune e piazza delle Carceri sono stati i punti più affollati, luoghi di ritrovo dei ragazzi, carichi di entusiasmo per non essere più costretti a guardare costantemente l’orologio per paura di sforare l’orario oltre il quale non si può, o meglio non si poteva andare. "E’ davvero una gran cosa. Non eravamo più abituati a poter stare in giro fino a tardi senza pensieri. Il coprifuoco è durato otto mesi, ripensarci ci fa strano", dicono sorridendo Gabriele Arre e Daniel Casabuono. "Era arrivato il momento di darci più di libertà. Finalmente". Euforia alle stelle e voglia di spensieratezza. "Non vedevo l’ora di passare una serata assieme ai miei amici senza la preoccupazione legata al coprifuoco - dice Alessia Pucci - Speriamo che questo sia un nuovo passo verso il definitivo ritorno alla normalità, ma che allo stesso tempo non si ricada nella situazione già vista ottobre".

Per farlo sarà necessario continuare a rispettare le regole. Ad esempio quella delle mascherina, che da domani dovremo ancora indossare nei luoghi chiusi, ma non più all’aperto, a meno che non ci si trovi in posti particolarmente affollati. Qualcuno però si è messo avanti già venerdì sera: tante mascherine appese al collo oppure al braccio. "E’ importante la possibilità che ci viene concessa", dicono Vittoria e Sofia. "Comincia a fare caldo e soprattutto di giorno, se indossi la mascherina all’aperto, il respiro diventa affannato. Questo non significa che non dovremo più portarla. Bisogna mantenere alta l’attenzione ed essere responsabili, per il proprio bene e per quello degli altri". La pensa così anche Federico Guazzini: "Ci chiedono di fare poche cose e quelle occorre fare. In giro ho visto entusiasmo, ma in alcuni casi questo entusiasmo è sfociato in comportamenti sbagliati: assembramenti, mascherina assenti. Alla luce di tutto quello che abbiamo passato è giusto essere felici, ma a maggior ragione non dobbiamo vanificare i sacrifici compiuti". Sacrifici che hanno coinvolto anche gli esercenti, che finalmente posso godersi una ripartenza a pieni giri delle loroattività. "L’aspetto più bello è che ora siamo concentrati solo ed esclusivamente sul lavoro da svolgere e sui clienti, e non su un orario da rispettare", spiega Andrea Fordiani del Caffé Buonamici in via Bettino Ricasoli. "La risposta dei giovani in questo primo weekend di zona bianca è stata incoraggiante, sia per gli affari che per il generale rispetto delle regole. Andiamo avanti così". Sorride pure Simona Marinai, fra i titolari de Le Barrique in via Giuseppe Mazzoni. "L’abolizione del coprifuoco non ci cambia granché per quanto riguarda il nostro giro di clienti, visto che continueremo a chiudere a mezzanotte, esattamente come prima. Quello che cambia è il nostro approccio al lavoro. Saremo più tranquilli, visto che gli arrivi delle persone non saranno condensati in una sola fascia oraria, ma in momenti diversi. Insomma, il clima sarà decisamente più sereno e allegro".

Comunque, per tirare tardi serve un certo allenamento. Lo dice un po’ scherzando e un po’ no Edoardo Bessi: "Non sono più abituato arestare alzato fino a tardi. Scherzi a parte, c’è una bella atmosfera in centro, di quelle che non si respiravano da tanto. Quello che abbiamo trascorso ci deve insegnare che niente è scontato e che ogni momento va assaporato". Ragazzi liberi, ragazzi responsabili. E’ difficile che nei loro discorsi manchi il riferimento a un senso civico che non deve venire meno. Dice Lorenzo Mannucci: "Non chiedevamo chissà che, solo di poterci godere qualche ora in più in giro con gli amici. Questo non significa mettersi in situazioni pericolose: tocca a noi dimostrare di essere in grado di tenere sotto controllo la situazione. Kevin Mirti e Giulia Borrelli chiudono la serata: "Niente mascherina? Un sollievo. Ma quando si è nella folla o accanto ad altre persone, non scordiamoci di portarla". E poi dicono che i più giovani pensano solo a se stessi...