
E’ stata presentata proprio in questi giorni la versione online della guida ai vini d’Italia "Vitae" della Associazione Italiana Sommelier. Il prestigioso vademecum per specialisti e appassionati del settore ha anche per quest’anno assegnato le "quattro viti" a ben sei produttori del nostro territorio. Una gratificazione che in periodi difficili come questo rappresenta a maggior ragione motivo di soddisfazione e quel barlume di ottimismo che fa ben sperare in una proficua, prossima ripresa del mercato. Le aziende che hanno a giudizio degli esperti dell’Ais meritato di entrare nel gotha dei vini di alto livello sono Elzana riserva 2016 della Fattoria Ambra, Il Circo Rosso riserva 2017 di Fabrizio Pratesi, il Piaggia riserva 2017 della omonima tenuta, Terre a Mano 2016 della Fattoria di Bacchereto, il Trefiano Riserva 2016 dei tenimenti di Capezzana e infine il Pinot Vigna Baragazza 2016 del Marchesi Pancrazi. "Prestigioso riconoscimento - ha dichiarato il delegato per Prato dell’Ais, Bruno Caverni- che testimonia la bontà e la qualità trasversale dei vini del nostro territorio, dai vigneti di Carmignano a quelli di Montemurlo. Un’eccellenza che da tempo si è affermata non solo nel nostro Paese, a costante dimostrazione di una crescita sempre più evidente e apprezzabile". Un bel traguardo in un momento così critico: come reagisce il mercato? "Quando qualche mese fa, usciti dalla fase uno della pandemia, si era di nuovo mossa la macchina commerciale i segnali di ripresa erano stati evidenti – spiega Caverni –. Poi siamo di nuovo ripiombati nella chiusura delle attività e questo ha decisamente penalizzato le aspettative di un pronto rilancio. Con ristoranti, enoteche e altri punti di smercio del vino in lockdown è difficile pensare al ritorno a breve di una situazione normale, pur potendo contare in qualche misura sulla grande distribuzione e in modo ancor più limitato sull’esportazione". La pandemia intanto mette a dura prova anche i corsi di sommelier. "Stavamo terminando un bel primo livello con tanti allievi, tutti ben motivati – racconta Caverni –. Mancavano tre lezioni prima della conclusione ma siamo stati evidentemente bloccati. Le difficoltà sono lampanti, anche perché dopo aver spostato la didattica al Wall Art Aparthotel di viale della Repubblica siamo stati costretti a dividere i gruppi in due sessioni distinte per evitare assembramenti".
Comunque ci sono anche notizie positive, almeno sulla vendemmia di quest’anno. "E’ stata ottima – conclude Caverni –. Le ultime tre annate, dopo quella del 2017 rovinata dal troppo caldo, sono assolutamente positive e quest’ultima offre buone garanzie di qualità e quantità del vino. Aspettiamo solo che tutto riparta come prima per tirare il tanto atteso sospiro di sollievo".
Guido Guidi Guerrera