
Il casolare vicino al quale è stato rinvenuto il corpo di Denisa Maria Adas
Una indagine condotta in tempi record. Dalla sparizione di Maria Denisa Paun (Adas è il cognome dell’ex marito) al ritrovamento del cadavere ieri mattina a Montecatini Alto sono passati venti giorni. Venti giorni di indagini frenetiche e colpi di scena. Il primo è arrivato pochi giorni dopo la scomparsa quando la procura, diretta da Luca Tescaroli, ha indagato la mamma di Denisa, Cristina Paun, per false comunicazioni ai pm. La donna, sentita a sommarie informazioni, avrebbe taciuto informazioni importanti. A incastrarla è stata la testimonianza di una amica di Denisa che ha riferito agli inquirenti le confidenze di Cristina Paun. La giovane ha sostenuto che la mamma sarebbe stata in contatto con un avvocato calabrese che l’aveva rassicurata e si era offerto di fare da intermediario con i rapitori. Sempre la ragazza avrebbe aggiunto che, in realtà, l’avvocato in questione, amico della mamma di Denisa e molto conosciuto nella comunità romena, sarebbe stato invaghito della donna tanto da poter essere stato lui a ordinare il rapimento in quanto respinto. Un paio di giorni dopo la procura indaga anche l’avvocato per sequestro di persona. Sono bastate le dichiarazioni dell’amica di Denisa a far iscrivere il legale nel registro degli indagati o c’è qualcosa di più? Il legale, raggiunto al telefono, ha detto di non sapere nulla della sparizione di Denisa, anzi di non averla mai conosciuta. "Ho solo consigliato alla mamma di andare a fare denuncia – ha detto –. Mi aveva chiamato molto agitata dicendomi ’l’hanno presa, l’hanno presa’. Le ho solo consigliato di andare dai carabinieri".
La posizione dell’uomo dovrà essere chiarita dagli inquirenti anche alla luce di quello che il romeno fermato ieri potrebbe raccontare.
Chi è Vasile Frumuzache, il trentaduenne accusato dell’omicidio di Denisa? Ha fatto tutto da solo? Era un suo cliente? E’ successo qualcosa in quella stanza del residence Ferrucci quella sera? All’appello mancano ancora molti tessali. Certo è che l’uomo non sembra essere un killer di professione visti gli errori che ha commesso, che si è disfatto del corpo della ragazza vicino casa.
L’ultima traccia di Denisa viva è quella telefonata che la donna ha avuto con la mamma la sera prima di scomparire. Le due donne sono state a lungo al telefono. Denisa quella sera aveva incontrato due clienti, un fiorentino e un pistoiese. Entrambi sono stati visti uscire dal residence e sono stati inquadrati dalle telecamere di videosorveglianza. Denisa, però, ha detto alla mamma che avrebbe dovuto incontrare un altro cliente. L’uomo l’avrebbe contattata sul telefono del lavoro mentre stava parlando con la madre. Denisa spiegò che si trattava di un albanese. Possibile che fosse il romeno fermato ieri e accusato di aver ucciso la donna?
Alcuni testimoni raccontano poi di aver visto Denisa, il pomeriggio del 15 maggio, discutere con due uomini in strada. Anche loro sembravano romeni. Mentre sempre la mamma ha riferito in una intervista in televisione che la figlia si era detta preoccupata in quanto due uomini l’avevano seguita fino alla porta della camera del residence quel pomeriggio quando lei era scesa a buttare la spazzatura. Cristina Paun lo aveva detto agli investigatori? E perché indagare subito il legale? L’amica di Denisa nel frattempo è andata all’estero. Perché? Che cosa c’è dietro alla tragica fine della donna?
Laura Natoli