
Tutte le insidie della rete. Incontri per saperne di più
PRATO
"Alimentazione digitale. Come ci nutre il web?" Ecco il titolo della nuova rassegna organizzata dalla Lazzerini e dedicata a ragazze e ragazzi dai 14 ai 20 anni. E’ un ciclo di tre incontri che inizierà mercoledì 8 novembre alle 16 in sala conferenze per parlare dell’influenza dei social media e dell’era digitale sulle scelte alimentari. La rassegna è a cura di Sed, cooperativa esperta in educazione all’uso di internet e contrasto ai fenomeni di cyberbullismo, agli incontri interverranno la biologa nutrizionista Francesca Morelli e gli psicologi di Sed. Il titolo del primo appuntamento sarà "Nell’era di internet sappiamo scegliere?": verrà proposta una riflessione critica sulle informazioni che si ricavano e si subiscono dal web e dai social sull’alimentazione. L’obiettivo è imparare a scegliere in autonomia una corretta e sana educazione alimentare. Mercoledì 22 novembre, sempre alle 16, toccherà a "Educazione alimentare: estetica o salute?", mentre mercoledì 6 dicembre con l’incontro "Dalla teoria alla pratica" verranno analizzati alcuni post per valutare insieme come i social e internet possano condurci a sviluppare credenze che sono legate al nostro tempo di nascita e crescita. Gli incontri sono a ingresso libero e aperti a tutti.
E a proposito di adolescenti, da ricordare domani alle 9.30 nel complesso di San Domenico il secondo dei quattro incontri promossi dalla Diocesi per capire come sostenere ed accompagnare i ragazzi e le ragazze ad affrontare tutte le difficoltà che la pandemia ha lasciato nella loro testa e nel loro cuore. L’ospite sarà Roberto Troisi, psicologo e psicoterapeuta, esperto in famiglia e adolescenza, con una conferenza dal titolo: "Ho paura di essere solo, ascoltare l’infanzia e l’adolescenza nella solitudine post pandemica". La partecipazione è aperta a tutti, in particolare a genitori, educatori e insegnanti. L’idea di questo ciclo di incontri nasce dall’invito che il vescovo Giovanni Nerbini ha rivolto nei mesi scorsi alla comunità ecclesiale dicendosi preoccupato per l’utilizzo "smodato e smisurato di certa tecnologia", in particolare dei social network, da parte dei minori.