Tribunale, appello all’unità: "Cinque giudici in partenza. E manca il 50% dei cancellieri"

L’intervento del presidente Gratteri: "Qualcosa si sta muovendo. Progetto da dieci milioni per ristrutturare il palazzo". Canovai: "In procura una pianta organica che risale agli anni ’80".

Tribunale, appello all’unità: "Cinque giudici in partenza. E manca il 50% dei cancellieri"

Tribunale, appello all’unità: "Cinque giudici in partenza. E manca il 50% dei cancellieri"

Cinque magistrati in partenza e una pianta organica di amministrativi con una scopertura del 50%. Oltre a un palazzo di giustizia che sarebbe da rifare completamente e l’appello a restare "uniti" (politicamente parlando) per il bene di tutti. "Una giustizia che funziona è un fattore di sviluppo per il territorio". E’ l’augurio che il presidente del tribunale Francesco Gratteri ha rivolto al consiglio comunale di Prato che ieri si è riunito in seduta straordinaria per parlare delle problematiche che affliggono il palazzo di giustizia. A richiedere la seduta sono stati i consiglieri di maggioranza. Al consiglio sono stati inviatati Gratteri, il procuratore facente funzione Laura Canovai, il presidente dell’ordine degli Avvocati Marco Barone, quello della Camera civile, Donatella Luchetti, e Gabriele Terranova per la Camera penale, oltre a Walter Vizzini, sindacalista Cgil.

Ad aprire i lavori è stato il presidente Gratteri. "Il numero dei magistrati è, al momento, in linea con la scopertura a livello nazionale – ha detto – In pianta organica sono previsti 26 giudici, ne mancano quattro ma la situazione potrebbe peggiorare presto. Ci sono cinque magistrati che sono entrati nelle graduatori per il trasferimento, tre sono al penale, di cui due all’ufficio del gip/gup, e due al civile. Esiste una norma per la quale si può ’sospendere’ il trasferimento e posticipare il possesso del nuovo incarico ma ci sono una serie di procedure da seguire". La presenza dei magistrati è indispensabile per un migliore andamento della giustizia con una trattazione dei processi e una stesura delle sentenza più veloci. "Negli anni qualcosa è stato fatto perché la pianta organica dei magistrati e stata portata da 20 a 26 e questo ha permesso di lavorare meglio e di smaltire i processi – prosegue Gratteri – ma l’uscita di 5 giudici sarebbe un dramma". Ancora peggio va sotto il profilo del personale amministrativo i cui numeri sono impietosi. "Ci sono compiti di amministrazione e gestione che sono insormontabili – spiega ancora – e le cose si sono complicate da quando la gestione della manutenzione è passata dai Comuni al Ministero".

Per quanto riguarda gli amministrativi la scopertura sfiora il 50% con 72 unità previste (già sottostimato in partenza rispetto ad altre realtà simili) in pianta organica ma solo 40 effettivamente al lavoro. Non va meglio nemmeno con i nuovi arrivi, quelli previsti dai fondi del Pnrr: di 40 unità destinate a Prato ne son arrivate 26 di cui ora ne sono rimasti 19 perché "via via che vengono stabilizzati chiedono di essere trasferiti. Noi li formiamo e poi se ne vanno", conclude amareggiato Gratteri. Il secondo problema è quello di edilizia giudiziaria: un palazzo che cade a pezzi dove per fare dei lavori ci vogliono anni, come quelli all’ingresso: iniziati nel 2019 dovevano durare qualche mese e solo ora si vede la luce in fondo al tunnel. "Devo dire che ultimamente qualcosa si è mosso – ammette Gratteri – Almeno per quanto riguarda l’adeguamento dell’ingresso siamo in dirittura d’arrivo. Abbiamo inoltre in programma il rifacimento dei pavimenti e l’eliminazione dei controsoffitti risultati dannosi per la salute. E poi c’è un progetto di revisione totale del palazzo, per quanto riguarda impianti e struttura, per il quale sono stati stimati interventi per 10 milioni". Infine l’appello. "Ho preso incarico a Prato come presidente sapendo che sarebbe stato il mio ultimo luogo di lavoro prima della pensione – ha concluso Gratteri – In questi anni ho apprezzato la città, una grande comunità accogliente e operosa. L’efficienza e la funzionalità della giustizia sono un fattore di sviluppo che non può essere né rivendicato né ricercato ogni tanto. Dividersi su questo tema è un errore. Servono determinazione, realismo, applicazione e costanza. Sono sicuro che i risultati arriveranno".

Dello stesso tenore l’intervento del procuratore facente funzione Laura Canovai. "Viviamo in una situazione di difficoltà endemica. L’assenza di personale amministrativo va avanti da anni – ha detto – basti pensare che su 33 unità assegnate in procura ce ne sono al lavoro solo 18 (scopertura di amministrativi del 40%). Si sta parlando di una pianta organica inadeguata in partenza che ha gli stessi numeri dagli anni ’80. Non so se vi sembra la stessa città di 40 anni fa". Di "tutela dei diritti" e "situazione disastrosa" ha parlato l’avvocato Barone che si augura di non fare di Prato un nuovo "caso Bari". La vicenda dell’ufficio decreti ingiuntivi del giudice di pace (chiuso per un anno per mancanza di persone) vi si avvicina molto.

Laura Natoli