Tragedia di Iolo, oggi l’ultimo saluto a Francesco Nencini

La salma dell’imprenditore, morto dopo essere precipitato con l’elicottero, è stata restituita alla famiglia. Le esequie nella chiesa di S.Pietro

Migration

La salma di Francesco Nencini, l’80enne che ha perso la vita sabato scorso mentre stava decollando a bordo del suo elicottero in un campo a Iolo, in zona Coderino, è stata restituita alla famiglia. Il sostituto procuratore Nitti, a cui è stato affidato il fascicolo dell’incidente che è costato la vita all’imprenditore tessile con la grande passione per il volo e per le auto d’epoca, ha deciso per salma libera nella mattinata di ieri, dopo che il medico legale ha eseguito ad anatomia patologica a Pistoia l’autopsia sul corpo del pilota. Riserbo sulle risultanze dell’esame autoptico, ma sembra che sia confermata la natura dell’incidente, una fatalità tragica per un uomo esperto pilota, come tutti gli amici lo ricordano.

Ieri la salma di Francesco Nencini, quindi, è stata restituita ai familiari. Il corpo dell’imprenditore tessile è stato trasferito nella abitazione di Iolo, a poche decine di metri dove una settimana fa si è consumato il dramma davanti agli occhi dei familiari.

Le esequie, curate dai servizi funebri della Misericordia di Prato, saranno officiate stamani 9,30 nella chiesa parrocchiale di San Pietro a Iolo. Nencini sarà sepolto nel cimitero di Iolo.

Il primo a soccorrere Nencini è stato il figlio Gabriele che ha assistito a tutta la scena e ha cercato insieme a due volontari della Misericordia di rianimarlo. Secondo le testimonianze, raccolte dai carabinieri del comando provinciale di Prato a cui il magistrato ha affidato le indagini, il pilota ha provato a scansare i fili dell’alta tensione che sapeva benissimo dove si trovavano. Nencini stava decollando da un terreno di sua proprietà, vicino alla sua abitazione, che serviva come pista di atterraggio ogni qualvolta faceva un giro con il suo ultraleggero e che teneva al campo di volo I Pinguini di Quarrata. Sabato mattina, complice la bella giornata di sole, Nencini era salito sul suo elicottero a Quarrata, per poi fare sosta a casa a Iolo e quando è arrivato a ripartire, purtroppo, il decollo è finito in tragedia. Come ha avuto modo di ricordare il figlio Gabriele "era un pilota esperto, maniaco della sicurezza e dei controlli. Proprio all’inizio di gennaio aveva rinnovato il brevetto per pilotare l’ultraleggero. Aveva grande dimestichezza del mezzo e conosceva bene quel campo di sua proprietà, dove è atterrato e decollato tante volte".

Sa.Be.