REDAZIONE PRATO

"Torno a recitare. E ora vivo in convento"

Silvia Budri è la protagonista del film "Cento cuori" sulla vita di Madre Clelia Merloni. "Sto con le suore e imparo i riti di una vita di fede"

C’è tanta Prato nel film dal titolo "Cento cuori" del regista torinese Paolo Damosso. Racconta la storia della beata Madre Clelia Merloni, ruolo per il quale Damosso ha pensato che fosse perfetto per Silvia Budri. Così l’ha chiamata. Silvia Budri, 54 anni, vive a Campi Bisenzio, ma è nata artisticamente a Prato. Ha una lunga carriera alle spalle, ma l’emergenza Covid ha riguardato tutti, anche lei, tanto che l’anno scorso si è vista costretta a reinventarsi come venditrice di articoli religiosi. Quest’anno, però, ecco la svolta: il ritorno al cinema. Nel cast con lei c’è Pamela Villoresi, la loro amicizia risale agli anni 90 quando Silvia entrò nel laboratorio teatrale che la Villoresi aveva aperto a Prato e durante il quale fu scelta fra 300 candidati per un ruolo da protagonista della tragedia "Iliona". "Cento cuori" è un film particolare e difficile perché ogni attore interpreta un doppio ruolo. Silvia Budri vive con le suore a Roma e questo le permette di conoscere a fondo i rituali della vita monastica, senza limitarsi allo studio del copione. "Cento cuori" è dedicato alla vita di Madre Clelia Merloni, proclamata Beata nel 2018, vissuta tra il 1861 e il 1939, fondatrice delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù. Per rendere ancora più attuale e stimolante la vita di Madre Clelia, Damosso ha messo in parallelo l’esperienza della Beata ai sui tempi e quella di una comune donna di oggi, alle prese con una dimensione esistenziale del tutto diversa da quella di un secolo fa. Ne viene fuori una visione sinottica di due storie, belle, piene di passione e fantasia. Silvia interpreta anche il ruolo della professoressa Giulia De Magistris. Nel cast ci sono Beatrice Fazi, Pamela Villoresi, Alessandra Costanzo, Remo Girone e la moglie Victoria Zinny, Massimo Bonetti, Daniela Scarlatti, Claudio Botosso, Giancarlo Ratti, Manuela Bisanti, Marco Marelli e Cristina Odasso. "Sono felice di essere tornata a lavorare nel cinema – racconta Silvia – ed è difficile descrivere le sensazioni che provo. Non mi aspettavo la chiamata del regista ma le cose belle accadono quando meno ce lo aspettiamo. Dal 19 aprile scorso vivo in convento con le Apostole e mi sento a casa". Silvia Budri nella sua carriera ha spaziato dalle fiction come "Distretto di polizia", "Un medico in famiglia", "Ho sposato uno sbirro" e "Don Matteo" al teatro con "La dodicesima notte" con Oreste Lionello e "Sul lago dorato" al fianco di Arnoldo Foà e "Marlene" con Orso Maria Guerrini. Con Pamela Villoresi è tornata in teatro nel 201112 in "Medea" e nel 2013 è stata coprotagonista, sempre al fianco della Villoresi, in "Eva contro Eva". Quasi dieci anni dopo tornano a lavorare insieme: in "Centro Cuori" Pamela è suor Elisa e anche la professoressa Ada Mancini. "Con Paolo Damosso – conclude Silvia – c’è sempre una grande intesa e con Remo Girone che interpreta mio padre mi sono trovata molto bene". "Silvia – dice il regista Paolo Damosso – si è calata nella parte con intensità e professionalità dividendo la giornata con le suore. Le comparse del film sono le stesse suore e gli oggetti che utilizziamo sono quelli appartenuti a madre Clelia". Il titolo si riferisce all’originale modalità di saluto che aveva madre Clelia nelle lettere, che concludeva sempre dicendo: "Vi saluto con cento cuori".

M. Serena Quercioli