REDAZIONE PRATO

Time out: la terra grida aiuto non si può più non ascoltarla

Il riscaldamento globale, ogni giorno che passa, minaccia sempre di più la nostra salute. L’inchiesta-approfodimento realizzata dagli studenti della IIA del Convitto Cicognini di Prato.

Time out: la terra grida aiuto non si può più non ascoltarla

Il cambiamento climatico è la variazione abbastanza evidente di una serie di fattori ambientali che la natura, creando un equilibrio perfetto per la vita sulla Terra, ha messo a disposizione degli esseri viventi. Senza dubbio costituisce una delle preoccupazioni per la popolazione su scala mondiale e già mette in crisi la stabilità che ci permette di vivere sul nostro pianeta. Le temperature sempre più calde registrate negli ultimi anni stanno cambiando i modelli meteorologici e le stagioni, di conseguenza causano molti rischi per gli esseri umani e per tutte le altre forme di vita sulla Terra.

Il riscaldamento globale ha determinato la mancata produzione di ghiaccio stagionale. Se non si decide di intervenire tempestivamente, si stima che presto l’artico sarà completamente privo di ghiaccio; il clima nell’emisfero nord cambierà radicalmente e le specie animali che lo abitano saranno a rischio di estinzione. Questo fenomeno, anomalo perché innescato dall’uomo e dalle sue attività, si chiama "effetto serra antropico" e si aggiunge a quello naturale.

Le specie vegetali e animali si spostano in modo imprevedibile da un ecosistema all’altro, creando danni incalcolabili alla biodiversità. Infatti, nel mondo si stanno perdendo specie ad un ritmo 1000 volte superiore di qualsiasi altro momento registrato nel corso della storia dell’uomo. Il cambiamento climatico inoltre sta causando una maggiore frequenza di incendi boschivi, un maggior rischio idrogeologico e idraulico- esempio palese le recenti alluvioni- un impatto negativo sulla produzione agricola e un calo della sua resa, siccità prolungata e rischio di desertificazione, con sempre minore disponibilità di acqua potabile ed effetti sulla salute.

Le ridotte disponibilità idriche incidono negativamente sulle attività legate all’agricoltura, al pascolo e allevamento. I cambiamenti climatici e gli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti sono tra le cause dell’aumento della fame e della malnutrizione nel mondo. La pesca, la produzione agricola e l’allevamento del bestiame un giorno potrebbero sparire.

Gli effetti negativi del clima quindi sono già evidenti: inquinamento dell’aria, malattie, eventi meteorologici estremi e migrazioni, nonché aumento della fame e della scorretta alimentazione in luoghi dove la gente non può coltivare o trovare cibo a sufficienza. Per questo, ogni anno, i fattori ambientali causano la morte di circa 13 milioni di persone. Davvero non sentiamo l’urlo assordante della Terra?