REDAZIONE PRATO

Texprint, in 26 alla sbarra "Sì Cobas nel processo"

Luca Toscano, Sarah Caudiero e 24 ex operai accusati di violenza privata. Gli avvocati delle parti offese: "Citare il sindacato come responsabile civile"

Si è aperto ieri il processo a carico dei due sindacalisti dei Sì Cobas, Luca Toscano e Sarah Caudiero, e dei 24 ex lavoratori della Texprint di via Sabadell al Macrolotto che per mesi hanno portato avanti una dura battaglia sindacale per denunciare lo sfruttamento all’interno della ditta tessile a gestione cinese. Al momento però gli imputati sono loro e devono rispondere tutti di violenza privata, danneggiamento, percosse e lesioni personali. Il processo si è aperto ieri con citazione diretta a giudizio ed è ancora alla fase iniziale. Il primo intoppo è stata una richiesta particolare avanzata dagli avvocati delle parti civili, titolari e lavoratori della Texprint: quella di citare come responsabile civile, in caso di risarcimenti, il sindacato stesso, ossia i Sì Cobas in quanto tutti gli imputati facevano capo a quella organizzazione sindacale. Imputati che, secondo gli avvocati, avrebbero messo in atto le condotte violente nei confronti dei loro assistiti impedendogli di svolgere il loro lavoro, di entrare e uscire in sicurezza dall’azienda. Una richiesta particolare che sarebbe stata avanzata solo un’altra volta in Italia e che, fra l’altro, sarebbe anche stata accolta. Il giudice ha rinviato la decisione alla prossima udienza.

I 24 operai finiti a processo, tutti stranieri, guidati dai sindacalisti dei Sì Cobas, Toscano e Caudiero, per mesi hanno presidiato l’ingresso della Texprint manifestando il proprio dissenso per le condotte usate all’interno della ditta, a loro dire, di sfruttamento. Gli operai e i sindacalisti avevano montato delle tende fuori dal cancello della ditta restando giorno e notte lì davanti. Ben presto il picchetto permanente ha assunto i contorni di un vero e proprio caso fatto di denunce incrociate e carte bollate, oltre che di alcune aggressioni. I titolari e alcuni operai hanno sostenuto di essere stati picchiati più volte dai manifestanti. Non è l’unico procedimento in corso sul caso "Texprint", ce ne sono almeno altri due: uno sempre per le aggressioni in cui sono coinvolti anche i titolari della Texprint e un altro per accertare se ci sia stato lo sfruttamento oppure no.

L.N.