È buono? Parola al consumatore. Il nostro test nel "laboratorio del gusto"

Alla Merieux si testa il gradimento dei prodotti delle grandi marche

Alla Merieux NutriSciences i test dei consumatori vengono condotti sui prodotti alimentari e non solo

Alla Merieux NutriSciences i test dei consumatori vengono condotti sui prodotti alimentari e non solo

Prato, 31 marzo 2019 - Vi siete mai chiesti come nasce un nuovo prodotto, come fanno le aziende a sapere se la loro idea incontrerà il gradimento dei consumatori e cosa ne pensano questi ultimi di quello che troviamo ogni giorno sugli scaffali dei negozi e dei supermercati? Semplice: si affidano a test condotti da aziende specialiste del settore. E fra questi ce n’è anche una nata a Prato che dal 2005 fa parte della multinazionale Merieux NutriSciences, un colosso: è un network mondiale di laboratori con oltre 40 anni di esperienza nella sicurezza alimentare e ambientale, in studi clinici, analisi sensoriali e ricerche di mercato. Nella sede di via Marradi, a Santa Lucia, ogni giorno vengono condotti in media tre o quattro «test sensoriali»: noi abbiamo preso parte a uno di questi per conoscere come nasce il rapporto fra produttore e consumatore.

Siamo stati fortunati: tra le migliaia di prodotti testati qui a noi è toccato il pesto alla genovese. E così abbiamo preso posto insieme ad altre quattordici persone, reclutate fra la cittadinanza, ricompensati con un ticket che può variare tra i 5 e i 20 euro a seconda del tempo e dell’impegno richiesti. Per l’esperienza che abbiamo vissuto noi, una ventina di minuti sono stati sufficienti: quattro campioni diversi di penne al pesto ci sono stati serviti in un locale dove ognuno aveva una postazione davanti a un pc. Dopo ogni assaggio (consumato dopo due ore di astinenza da fumo, caffè e caramelle per non ‘inquinare’ il palato) ci è stato chiesto di esprimere una valutazione rispetto a vari elementi, dal colore alla consistenza del condimento, dal gradimento generale alla sapidità. Dati preziosi, che alla fine Merieux analizza e ricompone per capire se un prodotto sia gradito o meno, magari qualcosa che è già in commercio oppure una novità pronta per essere lanciata sul mercato.

Il nostro è stato un test alla cieca: non sappiamo di che marca fossero i diversi pesti provati. Altre volte, invece, l’informazione viene comunicata ed è impressionante notare come sapere che un certo prodotto è della marca X cambi il giudizio di chi lo ha consumato. Ma non di solo cibo ci si occupa in questi laboratori, anzi: ci sono la cosmesi, i prodotti per le pulizie, il cibo per gli animali, il non alimentare. Ed ecco che alcuni test vengono condotti dai volontari nelle loro case perché, per esempio nel caso di uno shampoo o dei croccantini per i gatti, sarebbe ben difficile portare a termine l’esperimento in azienda...

"Un nuovo prodotto nasce da una fase di ricerca – spiega Simona Sanesi, che nell’azienda è sensory research director – La prima fase è qualitativa: si organizza un test attorno a un tavolo con sette o otto persone che devono dare idee. In pratica si chiede ai consumatori: quali sono i vostri desiderata, di cosa avete bisogno? E’ una fase di ascolto. Poi – continua Sanesi – le aziende sviluppano i prototipi che vengono testati su un numero rappresentativo di persone. Infine, c’è l’affinamento del prodotto".

Un lavoro svolto con grande cura alla Merieux, che si occupa anche di servizi di analisi, consulenza e formazione (la compagnia ha oltre mille dipendenti e quindici siti aziendali tra sedi e laboratori) grazie a una lunga esperienza: l’istituto Merieux nacque addirittura a fien Ottocento per iniziativa di un collaboratore di Pasteur. Peraltro l’azienda è alla ricerca di volontari disponibili per questi test: per maggiori informazioni tenete d’occhio La Nazione nei prossimi giorni, oppure annotate i contatti [email protected], 366.6747111, 0574.4791208 e la pagina Facebook “Sensory and consumer research - Mérieux NutriSciences Italia”.