REDAZIONE PRATO

Tessile e ambiente Aziende in progetto Ue per ridurre l’impatto della produzione

Marini e Trafi tra le 24 Pmi selezionate per il RegioGreenTex. L’obiettivo è diminuire il consumo di energia, acqua e coloranti. E avere alla fine del processo anche meno scarti da smaltire.

Tessile e ambiente Aziende in progetto Ue per ridurre l’impatto della produzione

Si chiama RegioGreenTex il progetto triennale varato da Bruxelles per aiutare le piccole realtà imprenditoriali a trasformare i rifiuti tessili. Non poteva mancare una rappresentanza del distretto pratese in un’iniziativa che riunisce quaranta partner da undici regioni di otto Paesi europei e 24 piccole medie imprese.

Una transizione Green della filiera della moda che vede l’Italia fare da apripista e Prato essere parte attiva del progetto grazie alle aziende Marini Industrie e Trafi (Fabio Giusti) con la Regione Toscana. L’idea è di dare soluzioni alle aziende creando una catena del valore per il riciclaggio dei tessuti e cogliendone le opportunità di mercato, tenendo d’occhio gli obblighi della normativa europea del 2018 sulla raccolta differenziata dei rifiuti tessili. Il riferimento riguarda il pacchetto di direttive sull’economia circolare, che è stato adottato dall’Unione europea nel 2018 (Dl 1162020).

La guida di "Regions for Green Textiles" è affidata all’associazione europea dell’industria tessile e dell’abbigliamento Euratex, mentre le aziende interessate sono quelle che si occupano di vari step della catena del valore dei tessuti circolari. Per intendersi, si tratta dello stesso progetto dal quale vengono sviluppati cinque hub regionali in alcune delle aree tessili più significative dell’Unione europea.

Uno di questi è a Prato a Next Technology Tecnotessile ed il secondo nel Pointex Città Studi di Biella: tutte e due i distretti tessili, che vantano una lunga tradizione del riciclo tessile, hanno ricevuto dal ministero dello sviluppo economico 20 milioni di euro.

Come si declina il progetto dell’Ue nel distretto pratese? "In primo luogo le risorse europee ci permetteranno di fare ricerca, in particolare per migliorare la performance dei tessuti in ottica di riciclati – spiega Francesco Marini di Marini Industrie – Noi stiamo mettendo a punto un trattamento sviluppato da Tecnotessile. Trattamento che potrà essere applicato in scala industriale".

Non solo ricerca, quindi, ma anche lo step successivo di applicazione della ricerca ai tessuti perché "si spera di diminuire l’impatto ambientale dei tessuti stessi, riducendo il consumo di energia, di acqua e coloranti chimici durante i processi di lavorazione".

Il che significa anche, alla fine del processo di produzione industriale, che la riduzione degli scarti tessili ed il minor impatto sull’ambiente passa attraverso la costruzione di una filiera green già nelle fasi di lavorazione dei tessuti. Prato, insomma, sarà ancora una volta protagonista di un progetto nel segno dell’economia circolare.

La rete RegioGreenTex è sostenuto dalla Commissione europea attraverso lo strumento interregionale per gli investimenti nell’innovazione (Interreg) e sarà coordinato dal Consiglio europeo per l’innovazione e dall’Agenzia esecutiva per le Pmi (Eismea). Le Pmi coinvolte coprono vari segmenti della catena del valore dei tessuti circolari: smistamento, riciclaggio da materiale a fibra, rimozione di contaminanti, trasformazione delle fibre riciclate in nuovi materiali tessili.

Sara Bessi