REDAZIONE PRATO

Rogo Teresa Moda, l'amministratore del condominio accusato di falsa testimonianza

In aula ha dichiarato di non aver notato il muro che delimitava il soppalco-dormitorio durante un sopralluogo avvenuto nel gennaio del 2010 / "IL PROPRIETARIO PRATESE SAPEVA DEI DORMITORI" / FOTO: LA COMMEMORAZIONE UN ANNO DOPO / IL PRIMO ANNIVERSARIO DEL ROGO / ROGO NELLA FABBRICA-DORMITORIO / L'INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO-VIDEO / LE RICERCHE DELLE VITTIME-FOTO / ROGO: "QUESTO E' IL SISTEMA PRATO"

I vigili del fuoco al Macrolotto (foto Attalmi)

Prato, 12 febbraio 2015 - E' ripreso il processo al Tribunale di Prato a Massimo e Giacomo Pellegrini, i due fratelli pratesi titolari dell'Immobiliare Mgf, proprietaria del capannone dell'azienda cinese di confezioni Teresa Moda, andata a fuoco il primo dicembre del 2013, accusati di omicidio colposo plurimo. Nel rogo morirono sette operai. Durante l'udienza di stamani è stato sentito come testimone Giulio Iezzi, l'amministratore del condominio di cui fa parte il capannone incenerito. Iezzi ha sostenuto in aula, che durante un sopralluogo da lui compiuto nel gennaio 2010, non aveva notato che sopra agli uffici della ditta, era stato alzato un muro soppalcato fino a soffitto. La sua testimonianza è apparsa in contrasto con quanto da lui stesso sostenuto come persona informata sui fatti, nell'immediatezza del disastro. Iezzi ha cambiato versione più volte nel corso della deposizione, cominciata durante la scorsa udienza, e rispetto  a quanto dichiarato al pm in fase d'indagine quando disse di non essere mai entrato nel capannone. Oggi, invece, ha sostenuto di esserci stato ma non in compagnia dei Pellegrini.

Per il pm Lorenzo Gestri le versioni sono contrastanti e ha chiesto al giudice di rinviare gli atti della testimonianza in Procura per indagare l'amministratore del condominio per falsa testimonianza. Il giudice Giulio Fanales si è riservato la decisione.

Dopo Iezzi, è stato ascoltato il responsabile tecnico del condominio, Stefano Bardazzi che ha dichiarato che durante un sopralluogo avvenuto nel febbraio 2010, insieme a Massimo Pellegrini, per un'infiltrazione d'acqua, ha visto un muro alto sopra l'ufficio della Teresa Moda posto all'ingresso del capannone sulla destra. Bardazzi ha anche sostenuto di aver visto poco più avanti rispetto all'ufficio una scala fissa che, probabilmente, dava accesso a un piano rialzato.

Prima di cominciare l'ascolto dei testimoni, i legali della difesa hanno fatto presente che l'avvocato Alberto Rocca era assente per malattia mentre Luca Bisori, altro difensore dei Pellegrini, sarebbe arrivato in ritardo per impedimenti familiari e hanno chiesto che l'udienza venisse rinviata vista l'importanza della deposizione dei due testimoni. Tra l'altro, anche il terzo difensore, Michele Nigro, si è dovuto assentare per mezz'ora perché doveva essere presente in un altro procedimento. Il giudice ha respinto la richiesta. "Valuteremo come procedere e se, eventualmente, chiedere di invalidare l'udienza",  ha detto Rocca.