REDAZIONE PRATO

Storia di Orfeo Orlando L’attore un po’ pratese sui set di Bellocchio Placido, fratelli Manetti

Bolognese, ma figlio di un angelo del fango che poi scelse di vivere qui "Prato è un pezzo fondamentale della mia vita, ci vengo nolto spesso. Mio padre, mia sorella, mia nipote. E poi due film con Matteo Querci".

Storia di Orfeo Orlando L’attore un po’ pratese sui set di Bellocchio Placido, fratelli Manetti

Soltanto negli ultimi mesi, il bravo attore bolognese Orfeo Orlando, ha partecipato a tre film importanti: Diabolik dei fratelli Manetti, L’ombra di Caravaggio di Michele Placido e Rapito di Marco Bellocchio. Un lungo curriculum prestigioso ma soprattutto un forte legame con la nostra città per motivi personali ed anche professionali. "Prato fa parte della mia vita – racconta –. Mio padre venne a Firenze come angelo del fango durante l’alluvione, conobbe una ragazza chiamata Siria ed insieme si trasferirono a Prato. Premesso che il matrimonio con mia madre vissuto a Bologna era già in crisi... posso dire che la sua nuova famiglia era totalmente pratese. Hanno avuto una figlia, Sania, che a sua volta ha una figlia adolescente, Ilaria, a cui sono molto legato. Praticamente l’ho vista nascere". I ricordi che legano Orfeo alla nostra città sono moltissimi e tutti emozionanti. "Nel tempo sono tornato spesso a Prato a trovare la sua nuova famiglia, a Prato mio padre ha vissuto benissimo fino ai suoi ultimi giorni – aggiunge –. Era un artigiano, un bravissimo restauratore, pittore ed imbianchino. Aveva le mani d’oro e allo stesso tempo era un artista, il vero artista di famiglia era lui. Durante la sua permanenza a Prato era diventato un punto di riferimento per tutto un mondo artistico che passava in città, per esempio tutto il mondo dei giostrai. Era un uomo molto generoso. E ancora ricordo l’ultima notte che ho trascorso con lui in ospedale. Se n’è andato molto presto, nel 1994 a soli 56 anni".

Ma le carriere di un attore sono spesso strane ed imprevedibili. Un giorno il regista pratese Matteo Querci decide di convocare Orfeo per un provino a Manifatture Digitali. Il film in pre-produzione è Forse è solo mal di mare. "Ricordo esattamente quel giorno– racconta Orlando –. Non riuscivo ad arrivare a Manifatture con la macchina. Gira e rigira, trovo parcheggio casualmente davanti al cimitero della Misericordia dove è sepolto mio padre. Mi è venuto davvero un colpo al cuore. Subito ho pensato che non fosse casuale, come se si fosse chiuso il cerchio della mia vita. Ho pensato che mio padre mi volesse restituire qualcosa". E così Orfeo si ritrova sul set del film a Linosa, con al suo fianco Maria Grazia Cucinotta, Annamaria Malipiero e il protagonista Francesco Ciampi. Come se non bastasse, lo scorso anno Orfeo è di nuovo l’attore prescelto da Querci per il film Non aprite quella bara, un road movie che vedremo nelle sale nei prossimi mesi.

"Sono molto riconoscente a Matteo Querci che mi ha regalato il mio primo ruolo da protagonista, dopo molti anni cinema – dice –. Ed anche a Francesco Ciampi con cui ho condiviso queste due esperienze importanti. Sono due grandi professionisti e due persone meravigliose con cui è davvero un piacere lavorare. Tra l’altro in una scena compare anche Ilaria, la figlia di mia sorella, Sania Orlando. Entrambe rappresentano la mia parte di famiglia pratese. Insomma, per tutti questi motivi Prato è un segmento importante della mia vita e della mia carriera". In attesa di vedere il nuovo film di Querci con la strana coppia Orfeo Orlando e Francesco Ciampi, l’attore bolognese con alle spalle una carriera di oltre trent’anni, è alla vigilia di una nuova avventura cinematografica, chiamato ancora da Michele Placido per il suo nuovo film su Luigi Pirandello.

Federico Berti