Stop alla pistola elettrica. "Meglio assumere agenti"

Il sindaco Biffoni, il comandante Pasquinelli e il Pd: tutti contrari

Pistola elettrica

Pistola elettrica

Prato, 20 novembre 2018 - «Dotare la polizia municipale del taser? Sono molto perplesso, sarebbe meglio avere la possibilità di assumere nuovi agenti». Così il sindaco Matteo Biffoni boccia la previsione introdotta dal nuovo decreto sicurezza del governo Conte, che dà la possibilità a tutti i Comuni con più di 100mila abitanti di dotare due vigili urbani della pistola elettrica in via sperimentale per un periodo di sei mesi. In un primo momento la norma doveva riguardare solo alcune grandi città d’Italia (a Firenze il taser è stato usato per la prima volta lo scorso 12 settembre), ma poi il vicepremier Salvini ha spinto per estendere il provvedimento a molti altri Comuni, fra cui anche Prato. «I nostri vigili urbani fanno già tanto, forse troppo – aggiunge Biffoni – Si occupano di sinistri stradali, edilizia, ambiente, pattugliamento, abbiamo i cani antidroga e c’è in ballo con la Regione il progetto dei vigili di quartiere. Evitiamo di creare confusione e mischiare le competenze: di questo passo si rischia di far fare di tutto alla municipale». Il primo cittadino lascia comunque aperto un piccolo spiraglio.

«Nel prossimo confronto col comandante Pasquinelli – conclude il sindaco – parleremo di questa possibilità. E poi mi confronterò con agenti e sindacati. Per noi però le priorità sono ben diverse e riguardano il potenziamento della pianta organica della Municipale e di tutte le forze dell’ordine». Anche il comandante dei vigili urbani Andrea Pasquinelli non nasconde le perplessità sulla sperimentazione: «Abbiamo già in dotazione lo spray al peperoncino e la mazzetta distanziatrice. Il taser è uno strumento che va usato con grande cautela, perché la scarica elettrica fa cadere per terra le persone a peso morto. E se qualcuno poi dovesse farsi male gravemente, che succederebbe? Qui non siamo negli Stati Uniti, il nostro ordinamento è molto diverso». Per introdurre l’utilizzo del taser servirebbe una modifica al regolamento di polizia municipale, attraverso l’approvazione del consiglio comunale. E qui la politica si divide. Per il capogruppo del Pd Lorenzo Rocchi si tratta «di uno strumento potenzialmente pericoloso».

«Si dà la possibilità a chi vuole abusare del proprio potere di avere fra le mani uno strumento in più per fare del male. A Prato i reati sono gestibili con le dotazioni ordinarie. Il taser contribuirebbe soltanto a creare in città un clima di maggiore paura e insicurezza». Di ben altro parere il capogruppo di Prato Libera e Sicura, Aldo Milone: «E’ una sperimentazione positiva perché permette all’agente di non usare la pistola d’ordinanza. E garantisce una maggiore tutela anche alle donne del comando che si trovano di fronte a criminali di una certa stazza. Lo spray al peperoncino non sempre funziona, il taser è più efficace. E poi sarebbe un deterrente per gli stessi malviventi».