
Stipendi bassi nel distretto tessile: "Adesso bisogna lavorare insieme"
Nel distretto pratese ci sono stipendi bassi oppure no? Secondo una ricerca della Cisl presentata la scorsa settimana sì, tanto che Prato è maglia nera in Toscana, secondo Confindustria invece no. Il direttore Gozzi, rispondendo proprio al sindacato, ha evidenziato come nel tessile, a prevalenza di aziende italiane, le retribuzioni siano nella media, mentre sono basse nelle confezioni, dove le aziende sono a conduzione cinese. "Lanciare allarmi non fa bene a nessuno", ha aggiunto Gozzi qualche giorno fa. "Nessun allarmismo, nessuna polemica, nessuna accusa, solo tanto lavoro da fare: vogliamo farlo insieme?". Così invece gli ha replicato il segretario generale Cisl Firenze-Prato Fabio Franchi. "Quando si analizzano dati di un territorio – ha spiegato poi il sindacato – si punta a coglierne anche le tendenze. Ed è un’occasione per riflettere insieme e proseguire in quel confronto che deve guardare al domani in modo complessivo, per il bene dell’intero territorio. La ricerca affronta vari aspetti su cui risaltano in modo sostanziale tre questioni rilevanti: il fenomeno demografico, che registra una diminuzione di persone in età lavorativa preoccupante; il disallineamento fra domanda e offerta di lavoro che lascia pesanti interrogativi per i prossimi anni; il dato complessivo sul livello retributivo dei dipendenti e in particolare di quelli del manifatturiero. Su questi punti è un dovere interrogarsi. All’interno della ricerca, noi per primi, abbiamo premesso che il dato medio è alterato anche dal distretto parallelo e da dinamiche di evasione fiscale e contributiva, ma il confronto con le altre province toscane obbliga a una riflessione. Liquidare il tema con la preoccupazione del danno d’immagine della città non serve a nessuno. Non vogliamo raccontare che l’industria a Prato è brutta e cattiva, ma solo dire che c’è un lavoro da fare".
Confindustria, chiudendo il confronto dialettico col sindacato, ha risposto apprezzando "l’approccio costruttivo. La nostra associazione – prosegue nuna nota – è ed è sempre stata pronta alla collaborazione con tutte le parti sociali. Riteniamo comunque che le giuste esigenze di studio, propedeutiche a interventi mirati ai punti di criticità, esigano anche dei distinguo. Altrimenti le azioni correttive e di miglioramento rischiano di non essere correttamente indirizzate, ma di perdersi e diluirsi in un quadro indifferenziato non corrispondente alla realtà".