REDAZIONE PRATO

Spaccio fuori controllo alla stazione Un altro pusher finisce in manette

E’ stato rintracciato dalla polizia dopo l’arresto di undici stranieri. Gli indagati incastrati grazie . agli agenti in borghese

E’ stato arrestato anche il dodicesimo spacciatore arrestato nell’ambito dell’operazione della polizia "Pusher" che ha liberato – almeno per un po’ – la stazione centrale e il piazzale della Direttissima dall’atavico problema dello spaccio di sostanze stupefacenti, sopratutto eroina. Diciannove in tutto le misure cautelari (13 in carcere e sei obblighi di firma) firmate dal gip Francesco Pallini, su richiesta del pubblici ministeri Laura Canovai e Massimo Petrocchi. Un’indagine durata qualche mese tesa a dimostrare come gli spacciatori (quasi tutti nigeriani sotto i 30 anni) fossero pusher abituali, avvezzi a portarsi dietro pochissime dosi di droga in modo da scampare all’arresto in caso di controllo delle forze dell’ordine. E’ proprio sulla reiterazione del reato che si è giocata l’indagine: dimostrando infatti che si tratta di spacciatori abituali, la procura ha potuto contestare il comma primo, ossia il reato più grave che prevede l’arresto. Quando infatti i pusher vengono fermati con modiche quantità di droga scatta il "comma quinto", la lieve entità del fatto che consente di evitare il carcere. I pusher della Stazione lo sapevano e così si erano organizzati in modo tale da girare sempre con poche dosi che venivano nascoste nei cespugli, negli alberi, nei cestini dei rifiuti, nelle fessure dei muri. Ma grazie a una serie di attività di pedinamento, osservazione, monitoraggio, riprese con telecamere ad alta definizione e soprattutto agli acquisti eseguiti dagli agenti in borghese è stato possibile accertare la reiterazione del reato prolungata e continuativa nel tempo. Un’attività complessa che è stata portata avanti dalla polizia e dalla divisione anticrimine col supporto operativo della squadra mobile, diretta da Alessandro Gallo.

Gli arrestati adesso dovranno comparire di fronte al giudice per l’interrogatorio di garanzia. Resta da capire per quanto resteranno in carcere. "Non vogliamo dire che abbiamo eliminato il problema dello spaccio – ha commentato il procuratore Giuseppe Nicolosi – ma sicuramente abbiamo dato un colpo alla presenza degli spacciatori nella zona della stazione". Un problema che porta con sé anche quello della microcriminalità e del degrado, temi su cui i cittadini sono molto sensibili e che lasciano un senso di insicurezza nella comunità.