Sosta selvaggia, nuovo test. Caos di auto in doppia fila

Da viale Piave alla stazione centrale: sulle strade è un’infrazione dietro l’altra. Dalla nostra prova sul campo emerge una irregolarità ogni trenta metri

Tante le irregolarità sulle strade pratesi. Ecco la nostra prova sul campo

Tante le irregolarità sulle strade pratesi. Ecco la nostra prova sul campo

Prato, 23 ottobre 2019 - Viale Piave, viale Vittorio Veneto e piazza stazione, benvenuti alla convention del parcheggio creativo. In doppia fila, sulle strisce pedonali oppure di prepotenza sulle isole di traffico. Un’infinità di infrazioni nel giro di un chilometro dove transitano centinaia di auto al giorno. Per ogni macchina fuori posto c’è un automobilista costretto a manovra forzata e pericolosa. In questo scenario il nervosismo è quasi una conseguenza naturale, seguito a ruota dallo scampanellio di clacson. Et voilà: l’ingorgo è servito.

Ieri pomeriggio alle 15,30 – e pensare che non è nemmeno l’ora di punta – il nostro test sul campo dopo le tante segnalazioni dei cittadini. Da viale Piave fino alla stazione centrale abbiamo contato dieci auto in doppia fila e almeno il doppio parcheggiate in maniera irregolare. In totale fanno una trentina d’infrazioni. Di media un’irregolarità ogni trenta metri, ovvero una manciata di passi. Non sono numeri di cui andare fieri. Si parte da viale Piave, all’incrocio con via del Ceppo Vecchio: già qui, negli stalli di fronte al Castello dell’Imperatore, ci sono diverse auto fuori regola tra chi ha scelto lo spazio riservato ai motorini e chi invece ha parcheggiato il suv in mezzo a via San Giovanni, riducendo la strada a un corridoio stretto e impervio. Poco più avanti su viale Piave, lasciandoci il Castello alle spalle, spunta la prima auto in doppia fila. Il colmo è che nel frattempo si libera un parcheggio con strisce blu.

E il conducente che fa? Continua a essere d’intralcio alle altre vetture per evitare di pagare la sosta. Risultato: manovre azzardate per scansare il macchinone e due corsie che si riducono miseramente a una. Segnaletica orizzontale, questa sconosciuta. Il bello (si fa per dire) arriva qualche centinaio di metri più avanti, all‘altezza di piazza San Marco. Passi pure il camion in doppia fila per scaricare la merce, ma la minicar piazzata di strafottenza sulle strisce zebrate proprio no, come la sfilza di auto che da prassi ormai sostano sugli stalli fantasma accanto alla rotonda, lato via San Silvestro. Per non farsi mancare nulla un altro paio di auto con le doppie frecce davanti all’hotel San Marco. E così la fila diventa una baguette alla francese. Stretta e lunga. Il peggio in viale Vittorio Veneto. La nuova viabilità ancora in divenire cozza con il traffico convulso di via Valentini e le auto in doppia fila vanno scansate c ome birilli. Qui la sosta selvaggia è un’abitudine consolidata. Infine la stazione, dove fioccano i soliti parcheggi alternativi e spicca la moda del trasgressore temporaneo. E pensare che la procura di Roma ha messo alla sbarra una decina di automobilisti per sosta selvaggia e interruzione di pubblico servizio. Quindi, attenzione. © RIPRODUZIONE RISERVATA