
Si apre il sipario per MetJazz 23 Doppio concerto al Fabbricone
Domani sera al Fabbricone primo concerto di MetJazz 23, la storia rassegna organizzata dal Metastasio con la direzione artistica di Stefano Zenni, quest’anno dedicata al tema "Tradizione e innovazione". La serata inaugurale, a partire dalle 21, prevede un doppio appuntamento. Il primo a salire sul palco sarà Mirco Rubegni, uno dei più brillanti trombettisti jazz italiani (già membro dei Funk Off, voce solista dei gruppi di Gianluca Petrella), che presenterà My Louis, una produzione nata per il Festivaletteratura di Mantova che si ispira al grande maestro della tromba, padre di tutti i cantanti jazz, colui che un secolo fa ha forgiato il linguaggio del jazz solistico. Accompagnato da Gabrio Baldacci alla chitarra, Glauco Benedetti alla tuba, Federico Scettri alla batteria e Simone Padovani alle percussioni, Rubegni trasformerà la musica di Armstrong attraverso i groove funky, l’elettronica, le trame percussive fino a creare una musica nuova. Dopo di lui sarà la volta di Gaia Mattiuzzi, giovane cantante classica e jazz e compositrice dalla formazione cosmopolita, con il progetto Inner Core, nelle classifiche dei migliori dischi di jazz italiano del 2022: suoni acustici ed elettronici, e la voce dell’artsita che si ispira a liriche di James Joyce, in cui la parola e il suo suono, disposte in forme nuove e suggestive, diventano parte essenziale di un racconto. Con lei sul palco Alessandro Lanzoni al pianoforte e al sintetizzatore, Alfonso Santimone all’elettronica, Gabriele Evangelista al contrabbasso, Enrico Morello alla batteria.
"Nel jazz, tradizione e innovazione sono sempre compresenti – dice il direttore artistico Stefano Zenni –. La tradizione non è un’eredità statica del passato, ma una fonte di ispirazione palpitante, vivente, attuale, sempre da rinnovare, che nutre l’innovazione. Il jazz, in quanto musica ibridata con l’estetica occidentale, ha assorbito anche lo spirito delle avanguardie europee e le trasformazioni degli ultimi decenni". MetJazz 23 prova quindi a fare il punto su questa ricchezza di approcci, riunendo in otto concerti un ventaglio di esperienze storiche e attuali, di maestri e di allievi, di tradizione e innovazione, di ripensamento delle eredità stilistiche e culturali per creare una musica nuova, che sappia parlare al presente mentre si nutre del passato. Infine, da ricordare il prossimo appuntamento della rassegna, domenica prossima 19 febbraio. Dalle 11 al Centro Pecci l’infaticabile leader dei Funk Off, Dario Cecchini, tra i nostri maggiori sax baritoni italiani, nelle sale dell’installazione sonora Hagoromo di Massimo Bartolini sarà protagonista di Echoes in totale solitudine: lo strumento diventa voce suggestiva ed evocativa, per una suggestiva riflessione intorno al senso della musica.