"Un errore gravissimo il trasferimento della Visitazione del Pontormo, capolavoro del Rinascimento italiano, dalla chiesa di San Michele a Carmignano al Palazzo Pretorio a Prato". Su quello che ormai è diventato un caso interviene anche il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. "L’indignazione del sindaco di Carmignano – aggiunge Sgarbi – è assolutamente condivisibile: le infiltrazioni di acqua nella chiesa di San Michele non interessano affatto la parte in cui è custodito il capolavoro. Non si può spostare un’opera da quel luogo carico di suggestione. È una scelta davvero incomprensibile. E se proprio è necessario spostarla, lo fai in altra sede a Carmignano, ma portarla a Prato significa che probabilmente sono prevalse altre logiche che ci sfuggono".
Il caso diventa per forza anche caso politico, da quando Prestanti ha annunciato di lasciare il Pd. Le posizioni fra il sindaco di Carmignano e il Comune di Prato restano distanti. "Noi andiamo avanti – dice Prestanti– la nostra proposta resta in piedi: un protocollo di intesa fra le parti che garantisca sicurezza, fruizione e valorizzazione del capolavoro. Voglio ringraziare anche le istituzioni che sostengono la nostra proposta. Chiederemo a tutti di tornare ad un tavolo di confronto e al comune di Prato di fermarsi".
Il sindaco di Prato, Biffoni, ieri ha risposto a Prestanti con una nota dettagliata: "È una discussione surreale, perché mi sfugge onestamente la ratio delle dichiarazioni del sindaco Prestanti, che è un mio amico, come è amico il comune di Carmignano. L’obiettivo è esattamente l’opposto di quanto sostiene Edoardo, ossia aiutare Carmignano. L’opera del Pontormo deve essere momentaneamente ospitata in un luogo adeguato per permettere la ristrutturazione della chiesa di San Michele. Diocesi di Pistoia, proprietaria dell’opera, e Sovrintendenza, competente per materia, dopo aver valutato diverse opzioni a Carmignano, per motivi di sicurezza dell’opera e non certo per motivi imputabili al comune di Prato, non avendo individuato altre opportunità in loco, hanno ritenuto il Museo di Palazzo Pretorio come il luogo più adeguato. Ne siamo felici: l’opera resterà nella provincia e potrà essere fruibile ai visitatori, cosa di cui Prestanti dovrebbe essere felice dal momento che altre soluzioni su Carmignano non sono state ritenute percorribili. Non so bene perché e come il Comune di Prato dovrebbe fermarsi, la collaborazione istituzionale c’è sempre stata e c’è anche in questo caso. Certamente non diremo no alla richiesta che ci è stata fatta di ospitare un’opera, perché questo sì che sarebbe mancanza di rispetto verso l’arte e Carmignano. È lapalissiano che quando i restauri della chiesa di San Michele saranno conclusi, l’opera tornerà al suo posto". Per l’assessore alla cultura Simone Mangani il Comune di Prato ha evitato lo spostamento fuori provincia: "Non abbiamo fatto atti inconsulti, ci siamo messi a disposizione dal primo minuto nei confronti di tutti. Abbiamo mandato due comunicazioni scritte agli enti preposti a prendere una decisione. Infine, non c’è un motivo che sia uno per rendere questione di partito o politica questa vicenda".
M. Serena Quercioli