Sei imputati di una baby gang cinese Banda delle estorsioni a processo

Pretendevano denaro a fronte di una pagamento in contanti che poteva andare dai 30 ai 50 ai 100 euro, da corrispondere anche in varie tranche. Estorsioni che una banda di giovani e giovanissimi cinesi avevano messo in piedi tra il 2016 e il 2017 e che attuavano ai danni dei loro connazionali. La zona da loro controllata, in cui spadroneggiavano incutendo timore con rapine, minacce e botte ai loro coetanei, era quella dei giardini di via Colombo. Una storia che è andata avanti fino a quando qualcuna delle vittime ha iniziato a parlare e a denunciare i soprusi ai carabinieri e le voci della banda si sono moltiplicate. Così un’indagine dei carabinieri ha permesso di individuare una dopo l’altro i membri della banda formata da sei giovani. Ieri è iniziato il processo al tribunale di Prato per quattro degli imputati (sono difesi dall’avvocato Giuseppe Nicolosi), molti minorenni all’epoca dei fatti (per due di loro il processo si celebra al tribunale per minori a Firenze). Gli imputati sono accusati di aver dato vita alla banda che taglieggiava i coetanei: ma loro si sono da subito dichiarati non estorsori ma vittime. Il dibattimento si è aperto con l’ascolto del primo testimone che ha dovuto ricostruire episodi e ricordare persone e luoghi.