Scintille sul Monumento "Non siamo noi a mentire Martini offende i poggesi"

Palandri: "Sulla piazza tanti la pensano diversamente dal Pd. Ne hanno il diritto. I tavoli partecipativi servono a dare parvenza di popolarità a progetti già decisi". .

Scintille sul Monumento  "Non siamo noi a mentire  Martini offende i poggesi"

Scintille sul Monumento "Non siamo noi a mentire Martini offende i poggesi"

Non c’è pace a Poggio a Caiano sulle sorti di piazza XX Settembre e del Monumento ai caduti, con la campagna elettorale che si infiamma. Dopo le accuse dell’ex sindaco Marco Martini al comitato pro Palandri, a stretto giro di posta è arrivata la replica dello stesso candidato sindaco civico di centrodestra e dei suoi sostenitori. "L’ex sindaco ci accusa di mentire – dice il comitato – perché abbiamo usato la parola demolizione. Ma il termine “demolire” è contenuto nell’elaborato 18 del più ampio progetto varato dalla giunta Puggelli per la “riqualificazione” della piazza, datato 2 luglio 2022: “...la demolizione ed il rifacimento…”, si legge testualmente. Nessuno ha mai usato il termine “distruggere”. Abbiamo semmai espresso preoccupazione per l’eventuale irreparabile danneggiamento durante lo smontaggio di un’opera così delicata. Quindi, chiediamo noi a Martini, perché mentire"?

La seconda contestazione è di tipo storico. "Che il Monumento sia stato eretto a simbolo di resistenza al nazifascismo è un grossolano errore storico – aggiunge il comitato –: il monumento fu inaugurato il 9 novembre 1930, in memoria dei caduti della prima guerra mondiale. Quindi, perché mentire?". La terza contestazione è una domanda al sindaco Puggelli: "Dove intende deporre la corona ai caduti il 25 aprile di quest’anno, visto che il monumento non ci sarà più?". Infine, la replica del comitato pro Palandri sui percorsi partecipativi del Pd: "Crediamo non abbiano necessità di ulteriori commenti, visto il dilagante malcontento tra i cittadini per il progetto. Questi percorsi, ormai è palese, servono a dare una parvenza di popolarità a progetti già decisi da una ristretta cerchia di “amici”. Accade in tutta la Toscana: Poggio ne è solo un’ulteriore conferma".

Sull’intervento dell’ex sindaco pubblicato dalla Nazione c’è la replica dello stesso Palandri. "Mi ha colpito molto il tono dell’invettiva di Martini – dice –, un tono che poco si confà al ruolo istituzionale che ha ricoperto da primo cittadino. Io, prima di essere il candidato sindaco sfidante, sono un cittadino di Poggio e come tale ho il diritto e sento il dovere di criticare scelte dannose per il paese e prese in maniera non condivisa. Dando di bugiardo a me e al mio comitato promotore, Martini allarga l’offesa alle centinaia di cittadini che in queste settimane mi hanno contattato per chiedermi di farmi portavoce delle loro preoccupazioni. Non ritengo giusto, né corretto, offendere una parte della popolazione solo perché non la pensa come lui". Infine, Palandri solleva un dubbio: "Per come ho conosciuto Marco Martini nel ruolo di sindaco mi sembra strano anche il tono con cui ha scritto certe affermazioni – conclude –. Ha frainteso la citazione nella nostra lettera? Oppure, percependo la difficoltà del candidato Pd, si è messo a disposizione?".

re.po.