REDAZIONE PRATO

Schignano, ritorno al turismo (con Tacconi)

Dopo anni di chiusura riapre lo storico affittacamere che risale al 1845. Tante giovani famiglie hanno preso casa nella frazione verde

Un altro tassello dell’accoglienza turistica di Schignano va al suo posto: riapre, dopo qualche anno di pausa, l’attività di affittacamere dei Tacconi. A raccogliere la sfida è Paola Viespoli, moglie di Gabriele, uno dei fratelli Tacconi la cui famiglia da sempre ha gestito, nello storico edificio nel centro della frazione, il negozio di alimentari, il ristorante e l’affittacamere, per un’attività che porta, come data d’inizio, il 1845.

L’attività di affittacamere, sospesa per qualche anno, riprende adesso, dopo i lavori di rinnovamento che hanno portato a tre camere con bagno e due con bagno in comune.

"Era rimasto tutto fermo – spiega la 47enne Viespoli, da qualche anno senza lavoro e per la prima volta alle prese con un’attività del genere – da quando, 6 anni fa, morì mia suocera. Poi all’inizio del 2020 abbiamo iniziato a fare i lavori, bloccati dal Covid. Adesso siamo pronti a partire, con 5 camere matrimoniali spaziose con tv a schermo piatto, zanzariere, minibar e aria condizionata, anche se a Schignano di solito non serve".

Schignano, dunque, torna ad avere uno dei punti di riferimento che l’hanno caratterizzata negli anni del boom del turismo, quando tanti pratesi scappavano dalll’afa per recarsi al fresco della frazione collinare vaianese, nelle seconde case che adesso sono diventate perlopiù residenze fisse, vista la vicinanza alla città e alle attività lavorative e alla crescente voglia di molte giovani famiglie di vivere a contatto con la natura. "Nel giro di poco tempo a Schignano hanno chiuso diverse attività – continua la Viespoli, che crede fortemente in un rilancio della frazione e nella vocazione turistica della Vallata e ha già contattato Appennino Slow per farsi inserire fra gli host della Via della Lana e della Seta – lasciando il paese senza i suoi punti di riferimento: dal Cintelli, che si è spostato in centro a Prato, alla nostra bottega di alimentari, chiusa dopo la morte di mio cognato Mario. Per fortuna il ristorante, Villamagna, dopo diversi passaggi ha trovato una gestione stabile e la bottega di alimentari l’anno scorso è tornata a rivivere grazie a Luca Othman".

La prima richiesta per le camere è già arrivata ed è vista, da parte dei gestori, come segno benaugurale. "Le camere furono aperte all’inizio per gli operai che lavoravano alla ferrovia e che venivano a mangiare da noi, tantissimi anni fa. E, per l’appunto, la prima richiesta poco tempo fa ci è arrivata dagli operai impegnati nei nuovi lavori della ferrovia, a Vaiano. L’abbiamo visto come un segno del destino e un buon auspicio per ripartenza".

Claudia Iozzelli