Scavi in piazza: ritrovata medaglia Scoperta nella base del monumento

Nel cofanetto, risalente agli anni ’30, anche un foglio con i nomi dei poggesi che finanziarono l’opera

Scavi in piazza: ritrovata medaglia  Scoperta nella base del monumento

Scavi in piazza: ritrovata medaglia Scoperta nella base del monumento

La scatolina con i nomi dei poggesi che contribuirono ad erigere il monumento ai caduti era custodita nel basamento, insieme alla medaglia dei Patti Lateranensi. Era nota a Poggio a Caiano l’esistenza del documento con i nomi dei cittadini che avevano finanziato il monumento ai caduti della Grande Guerra in quanto il particolare era scritto chiaramente nel libro, uscito nel 2016, di Luigi Corsetti e Barbara Taverni "Il culto dei caduti della Grande Guerra. Il monumento di Mario Moschi a Poggio a Caiano. Storia dell’opera". Ora questo foglio piegato e ingiallito conferma l’intangibilità del monumento. Il restauro della piazza XX Settembre sta offrendo l’occasione per un tuffo nella storia, da quella più lontana con gli archi sotterranei a mattoni venuti alla luce lunedì durante gli scavi, a quella del secolo scorso con la medaglia che riporta l’incisione "Dio all’Italia e l’Italia a Dio – XI febbraio 1929". La frase era nel discorso del Pontefice Achille Ratti, pronunciata in un’udienza all’Università Cattolica del Sacro Cuore, con cui celebrava la sigla dei Patti Lateranensi. "E’ un momento emozionante per la comunità – commenta il sindaco Francesco Puggelli – ed è stato tutt’altro che facile riuscire a ritrovare e preservare il cofanetto. Grazie alla maestria dei professionisti che stanno lavorando intorno al monumento, è invece stato possibile recuperare da un unico blocco di cemento di mole notevole, un oggetto piccolo di dimensioni ma di grande valore storico ed emotivo per Poggio". Riguardo alla volta sotterranea il Comune sta già procedendo alla nomina di un archeologo per verificare l’eventuale rilevanza storica del manufatto emerso. Già le foto Alinari, scattate prima dell’attuale conformazione della piazza, mostrano la presenza di una cisterna a servizio di un complesso colonico e più indietro nel tempo ci sono tracce, nei libri e nei dipinti, del reticolo fognario e dell’acquedotto mediceo. Sulla vicenda interviene il Comitato Palandri Sindaco: "Una domanda – si leggenella nota – la vogliamo rivolgere proprio all’ex sindaco Martini e al sindaco Puggelli: percorsi partecipati con i cittadini e ’...23 studi tecnici da tutta Italia…’ non hanno mai sollevato la necessità di effettuare sondaggi geologici vista la prossimità con la villa medicea? Sapete che la Regione ha un archivio cartografico con le mappe medicee in cui viene indicata ’Casa e Podere delle Stalle’ dove oggi c’è la piazza? A prescindere dal valore storico dei ritrovamenti, quello che inquieta maggiormente è la superficialità, l’autocrazia e il poco amore per il territorio con cui questa amministrazione ha operato fino ad oggi".

M. Serena Quercioli