Risultano regolarmente iscritti a scuola i 421 bambini (si parla di studenti fino alla terza media) che l’anno scorso a causa della pandemia avevano scelto il percorso dell’educazione parentale, sostenendo poi a giugno l’esame di idoneità per passare all’anno scolastico successivo. Fra campagna vaccinale e contagi non ancora in fase critica, i genitori hanno deciso di fare tornare i figli a frequentare regolarmente le classi in presenza, abbandonando la formula dell’istruzione privata all’interno delle mura domestiche. Gli spazi per ospitare i bambini nelle strutture seguite dal Comune ci sono, ma un’incognita ancora resta da risolvere.
"Le posizioni fino alla terza media sono tutte regolarizzate", spiega l’assessore comunale Ilaria Santi. "La mia preoccupazione riguarda invece gli studenti che arriveranno nelle scuole pratesi nel corso dell’anno. Se da ottobre dovessero arrivare tanti ragazzi che si trasferiscono a Prato da altre città d’Italia o provenienti dall’estero, ci ritroveremmo in una situazione di difficoltà. Tante scuole infatti non hanno più posto per accettare iscrizioni e il numero degli insegnanti è davvero limitato". Inutili le richieste da parte del Comune di ottenere l’assegnazione di un numero maggiore di docenti. "All’ufficio scolastico regionale lo abbiamo ripetuto in tutti i modi", aggiunge Santi. "A Prato abbiamo sistematicamente decine di ingressi di studenti in corso d’anno. La nostra città ha peculiarità diverse rispetto agli altri territori. Lo abbiamo spiegato in tutti i modi, ma non ci hanno ascoltato". Domani intanto ci sarà il primo banco di prova per l’applicazione delle norme del green pass per potere accedere alle scuole da parte di insegnanti e personale amministrativo. "Nelle scuole comunali il servizio è gestito dal personale ausiliario – conclude l’assessore Santi – Grossi problemi non ce ne sono perché il numero di maestre è limitato. Nelle scuole statali invece i numeri aumentano e le cose diventano più complicate".
Sdb