
Il cavallo amato da tutti simbolo di resilienza .
L’idea di organizzarsi fra un gruppo di appassionati della Calvana e dei suoi cavalli è arrivata nel 2019, quando fotografi, veterinari, guide ambientali e tanti cittadini comuni si unirono nell’associazione Salvaguardia e Sviluppo Calvana, che da allora non ha mai smesso di prodigarsi per la tutela dell’ambiente, per la sua promozione e per la salvaguardia dei suoi abitanti, in particolar modo i cavalli.
Operazioni di pulizia – sia dai rifiuti che da tanto filo spinato rimasto dagli antichi pascoli – di accompagnamento ed educazione alla conoscenza alla natura e ai cavalli (con sessioni di "horse watching") studio e monitoraggio. Prendersi cura dei cavalli comporta, ad esempio, rifornire d’acqua gli abbeveratoi nei mesi più caldi ma anche procedere a terapie ed operazioni importanti.
Queste le attività dell’associazione, con sede a Vaiano, che si sono allargate anche alla sfera "burocratica", con la promozione del protocollo "Rivivi Calvana", firmato da tutti i Comuni interessati dall’area protetta.
"In tanti ci hanno chiesto come mai non abbiamo curato il cavallo Gamba Torta – afferma Agnese Santi, che con i suoi volontari è riuscita a salvare da morte certa Neri, anche lui con una frattura alla zampa - . Ammetto che ci abbiamo pensato e ci abbiamo provato. Al di là del fatto che ormai tutto il suo corpo si era adeguato all’arto fratturato, è stato lui a farci capire che non voleva essere curato e privato della sua libertà: per questo non siamo mai riusciti a catturarlo e abbiamo rispettato la sua volontà".