
"Riflessi d’arte" dal Giappone In mostra 50 favolosi kimono che dialogano con l’Occidente
L’arte del kimono come sintesi tra Giappone e Occidente. Uno scambio culturale tagliato nella geometria di abiti simbolo e raffigurato nei disegni di tessuti antichi che hanno un’eco anche nella moda attuale. La mostra organizzata dal Museo del Tessuto di Prato, che si apre oggi, ha ottenuto il prestigioso patrocinio dell’Ambasciata del Giappone in Italia, e durerà fino al 19 novembre 2023.
Un’esposizione che esplora le contaminazioni – tra Europa e Giappone dalla fine dell’Ottocento alla prima metà del Novecento – attraverso un’accurata selezione di opere che di quei reciproci influssi testimoniano i passaggi fondamentali.
Accanto al già noto fenomeno del Giapponismo, ovvero il modo in cui l’arte europea di quel periodo ha recepito e reinterpretato il linguaggio dell’arte giapponese, il percorso espositivo si sofferma soprattutto ad illustrare il processo opposto, definito da alcuni Occidentalismo, per cui anche l’oggetto più iconico della cultura del Sol Levante, il kimono, risente dell’influenza della cultura e dell’arte figurativa occidentale. In mostra una serie di dipinti, xilografie, cartoline d’epoca, stampe e tessuti provenienti sia da importanti collezioni private che da inedite raccolte del Museo, ma soprattutto i cinquanta kimono maschili e femminili appartenenti all’esclusiva collezione privata di Lydia Manavello, databili dal 1910 al 1950, realizzati in seta operata, ricamata o stampata. Questa straordinaria rassegna di opere testimonia con varietà e vivacità le straordinarie contaminazioni artistiche e stilistiche tra Oriente e Occidente, con particolare riferimento alle innovazioni formali delle avanguardie europee come Futurismo, Secessione e Cubismo che, agli inizi del Novecento, modificarono profondamente il linguaggio decorativo tradizionale giapponese. I meravigliosi kimono, vero fulcro della mostra, sfilano uno accanto all’altro nel salone a capriate del museo.
"Riflessi d’arte tra Giappone e Occidente" nasce dalla collaborazione con il Museo della moda e delle arti applicate di Gorizia, che ha dato visibilità pubblica a questa collezione privata, realizzando una mostra nel 2018. Di quel progetto iniziale, la nuova mostra del Museo di Prato conserva il nucleo principale di opere, rilanciando il tema, amplificandolo e approfondendolo con nuovi contenuti, le co-curatrici sono Daniela Degli’Innocenti e Arianna Sarti.
"La mostra è un omaggio che il museo del Tessuto vuol rendere alla straordinaria perizia che caratterizza la secolare tradizione tessile del Paese del Sol Levante, offrendo ai nostri visitatori la possibilità di conoscere un ricchissimo patrimonio, altrimenti destinato alla fruizione esclusivamente privata" ha sottolineato il presidente della Fondazione Museo del Tessuto, Francesco Nicola Marini.
E’ a disposizione un’app gratuita che, durante la visita, spiega i contenuti delle teche e degli oggetti esposti proprio come farebbe una vera guida professionale, in italiano, inglese o spagnolo. Inoltre è in programma un ricco calendario di iniziative per il pubblico adulto e delle famiglie con visite guidate, laboratori e appuntamenti che si susseguiranno fino a novembre, nati dal supporto dell’azienda Pontetorto e dalla collaborazione con Unicoop Firenze, Lailac - Associazione culturale giapponese e Iroha, l’associazione nazionale per lo scambio culturale fra Italia e Giappone.
Elena Duranti