
"Riciclato certificato, la burocrazia è un incubo"
Il riciclato, anima del distretto tessile pratese, e la certificazione Grs (acronimo inglese di Global recycle standard), rischiano di rimanere incagliati in lacci e lacciuoli della burocrazia. Una procedura farraginosa che potrebbe mettere in seria difficoltà le oltre 300 aziende pratesi impegnate nel lavoro del tessile riciclato. Motivo di tale apprensione è semplice: il Global recycle standard è una delle condizioni di garanzia richieste dai clienti per avere la certezza del minore impatto ambientale e della qualità dei prodotti riciclati del tessile. La certificazione Grs, promossa da Textile Exchange (organizzazione non-profit internazionali per lo sviluppo responsabile e sostenibile nel settore tessile), riconosce l’importanza del riciclo per la crescita di un modello di produzione e consumo sostenibile, per favorire la riduzione del consumo di risorse (materie prime vergini, acqua ed energia) ed aumentare la qualità dei prodotti riciclati. Il Grs prevede il rilascio di una dichiarazione ambientale verificata da parte terza che assicura il contenuto di materiali da riciclo dei loro prodotti, sia intermedi che finiti, il mantenimento della tracciabilità lungo il processo produttivo, le restrizioni nell’uso dei prodotti chimici ed il rispetto di criteri ambientali e sociali nelle fasi della filiera produttiva dal riciclo dei materiali, le successive fasi manifatturiere fino all’etichettatura del prodotto finito. Le fasi escluse dalla certificazione sono la raccolta dei rifiuti, la cernita, selezione e raggruppamento. La certificazione Grs sarà fra i temi del convegno del 27 settembre nella sede pratese di Confindustria Toscana Nord. L’incontro fa parte del ciclo di eventi che Natural Fibre Connect ha programmato in Italia. "E’ un’occasione per veicolare a Textile Exchange le richieste delle imprese pratesi, che in Grs vedono uno strumento di interesse per certificare l’impegno che pongono nel riciclo – commenta Francesco Marini, delegato alla sostenibilità della sezione Sistema Moda di Ctn – Già oggi alcuni aspetti procedurali richiesti da Textile Exchange creano delle difficoltà alle imprese: difficoltà non nella sostanza di quanto richiesto ma nella forma e nelle modalità. L’auspicio è che i cambiamenti che si prospettano vadano a semplificare il processo". L’attività di Ctn si muove su doppio binario: "Da un lato lo stimolo a rendere più agevoli gli aspetti burocratici, dall’altro la valorizzazione del riciclo come processo essenziale nell’ambito della sostenibilità". All’appuntamento partecipa Laura Terral Kolher, senior director of Standard di Textile Exchange, che si sta occupando della revisione del disciplinare.
Sara Bessi