Reliquia di Carlo Acutis a San Paolo. Prima messa con il vescovo Nerbini

Ciocca di capelli nel chiesino dove si svolge l’adorazione perpetua. Tanta gente alla celebrazione. Nei prossimi mesi arriverà anche un’altra reliquia nella chiesa dell’Annunciazione alla Castellina. .

Reliquia di Carlo Acutis a San Paolo. Prima messa con il vescovo Nerbini

Reliquia di Carlo Acutis a San Paolo. Prima messa con il vescovo Nerbini

Nel chiesino di San Paolo, dove si svolge l’adorazione eucaristica perpetua, adesso è esposta una reliquia del beato Carlo Acutis, il giovane beato, definito l’apostolo dell’Eucaristia, morto il 12 ottobre 2006 a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante. Monsignor Guglielmo Pozzi, coordinatore delle cappelle diocesane dell’adorazione perpetua, ha avuto l’idea di chiedere una sua reliquia, così il vescovo Giovanni Nerbini ha scritto al vescovo di Assisi Domenico Sorrentino e la richiesta è stata accolta. È stata assegnata una reliquia di primo grado, nello specifico una ciocca di capelli, accolta ieri mattina con una messa presieduta dallo stesso vescovo Nerbini e concelebrata da monsignor Guglielmo Pozzi insieme ad altri sacerdoti. La piccola chiesa di San Paolo non è riuscita a contenere i tantissimi fedeli presenti alla celebrazione.

"Nonostante la sua giovane età, questo ragazzo ha vissuto perfettamente la sua vita – ha detto monsignor Nerbini nell’omelia – e quando a 15 anni è morto, aveva compiuto il disegno di Dio su di lui. Per noi rappresenta un esempio e ci insegna a essere discepoli di Cristo, tramite l’adorazione dell’Eucarestia". Il chiesino di San Paolo, ormai da sedici anni, è aperto 24 ore su 24. Oltre trecento persone, organizzate in turni di un’ora, riescono a coprire con la loro presenza l’arco della giornata, per non lasciare mai solo Gesù Eucarestia. La devozione a Prato per il beato Acutis è molto forte e sentita, una sua reliquia è già presente nella chiesa di San Domenico, in centro storico, e nei prossimi mesi ne arriverà un’altra nella chiesa dell’Annunciazione alla Castellina.