REDAZIONE PRATO

Reddito di cittadinanza "Il Pd ha la memoria corta"

Scontro dopo la decisione del governo di sospendere la misura per alcune categorie. Mazzetti (Forza Italia): "Chi ne ha diritto continuerà a percepirlo".

"Non c’è niente di assurdo né di estemporaneo nel provvedimento del governo: la fine del reddito era annunciata da ben 8 mesi ed è stata programmata nel modo corretto, come previsto nell’ultima legge di bilancio ed è quanto il popolo ha chiesto con il voto alle scorse politiche. Chi è occupabile, finisce di percepirlo, chi ha condizioni oggettive e comprovate riceverà l’assegno. Coloro, per esempio, che hanno firmato un patto di inclusione sociale prima della scadenza possono continuare a percepire il reddito fino a dicembre; peccato che molti di questi non abbiano nemmeno fatto domanda". Così Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, replica alle accuse di alcuni esponenti del Pd di Prato. "Le modifiche – aggiunge Mazzetti – sono state comunicate per tempo, l’errore sta in come questo meccanismo è stato previsto: dare soldi senza monitoraggio attento e senza controlli. La vera sfida – conclude - sarà proprio far incontrare domanda e offerta visto che ci sono imprenditori che cercano lavoratori e persone che sono occupabili e devono andare a lavorare. La politica deve saper costruire soluzioni non aizzare gli uni contro gli altri". L’abolizione del reddito di cittadinanza dal primo agosto, come prevedibile, ha alzato un polverone (soprattutto) politico.

"In preda ad un triste vuoto di memoria essi omettono di ricordare alla cittadinanza che il loro partito, il Partito Democratico, è stato sin dall’inizio contrario alla misura del reddito di cittadinanza, salvo poi cambiare più volte idea in base al bisogno elettorale – rincara Claudiu Stanasel, capogruppo della Lega –. Prato ad oggi ha una dozzina di progetti di utilità collettiva, ossia quei progetti di pubblica utilità che avrebbero dovuto svolgere tutti i percettori del reddito di cittadinanza del nostro territorio se il Comune avesse fatto il suo lavoro. A Prato ne sono stati attivati appena dodici di cui la metà realizzati dal Comune e il resto dal Terzo settore a fronte di oltre 1300 percettori del reddito di cittadinanza. Fa dunque sorridere, questa presa di posizione ipocrita da parte di chi non ha fatto il suo dovere e si è limitato, a fare il minimo indispensabile".

Infine Aldo Milone, Prato Libera e sicura, difende l’abolizione del reddito di cittadinanza per chi ha la possibilità di lavorare, ma si dice preoccupato per la confusione generata in questi giorni in seguito alle comunicazioni del governo. In diversi casi il redditto potrebbe essere revocato e poi riattribuito a seguito di una presa in carico degli assistenti sociali entro una determinata scadenza: "Gli assistenti sociali diventerebbero così facilmente vulnerabili – dice Milone –. Il governo deve fare chiarezza, non può delegare agli assistenti sociali questo compito senza avere a disposizione gli strumenti per evitare gli errori del passato e ritornare di nuovo ad elargire misure senza controlli accurati".