Come affrontare questi litigi? Gli psicologi consigliano innanzitutto di non prendere la cosa sul personale: gli adolescenti non pensano davvero tutto ciò che dicono. Si può mostrare il dispiacere con distacco, magari allontanandosi per sbollire un po’ e riprendere la chiacchierata con spiegazioni ed eventuali scuse reciproche, riflettendo sulle emozioni provate e su cosa scatena le reazioni tanto temute. I figli non andrebbero dominati, ma abbracciati, perché l’abbraccio è una stretta che si può sempre regolare e allentare, per lasciare libere le persone di andare per la loro strada. I figli hanno bisogno, più di ogni cosa, di esempio e coerenza. I giovani hanno tutti delle capacità, e devono essere aiutati dagli adulti a scoprirne le caratteristiche e le modalità di crescita e di espressione. Quando i ragazzi protestano e si fanno aggressivi è perché non sanno gestire la tempesta di nuove emozioni e vogliono solo testare i loro limiti e possibilità. Ci vogliono pazienza ed energia, che non danno subito dei risultati, ma forniscono ai ragazzi strumenti per il futuro: calma, controllo, ragionevolezza, capacità di condividere, comunicare e non comandare, indirizzare e consigliare.
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