
Raid omofobo al Pride Minaccia drag queen e poi le ruba i vestiti
Una festa in mezzo di strada con tanti colori e musica. La festa "Pride" si è tenuta la scorsa settimana, nella serata di giovedì, di fronte alla sede Lgbtqia+ di Prato in via Santa Trinita. Peccato che i festeggiamenti in attesa del gay pride toscano che si è tenuto sabato scorso a Firenze, siano stati rovinati da un passante che ha visto bene di aggredire, minacciare con offese omofobe e derubare una drag queen che si stava esibendo in mezzo della strada.
Secondo quanto riferito da alcuni testimoni, un uomo, poi rintracciato dai carabinieri, avrebbe cominciato a offendere la drag quando l’ha vista ballare in via Santa Trinita. Avrebbe anche tentato di aggredirla ma, per fortuna, i testimoni e le persone presenti hanno fatto in modo che ciò non accadesse. A quel punto, l’uomo ha continuato a offenderla prendendola a male parole e rivolgendole pesanti offese omofobe. Dopo di che le ha rubato gli abiti di scena della drag e si è dileguato.
A quel punto la vittima, sotto choc, ha chiesto l’intervento dei carabinieri denunciando quanto le era appena accaduto e fornendo una descrizione piuttosto precisa del suo assalitore. I carabinieri hanno ascoltato, oltre alla testimonianza della vittima, anche quelle delle altre persone che erano presenti al pride pratese e si sono messi subito alla ricerca dell’aggressore.
Grazie anche alle immagini delle telecamere della zona, i militari dell’Arma sono riusciti a risalire, in appena due giorni, all’identità dell’uomo che poi è stato rintracciato.
Si tratta di un albanese di 35 anni, pregiudicato per reati di varia natura e conosciuto dalle forze dell’ordine. L’uomo non ha giustificato in nessun modo il suo gesto violento nei confronti della drag queen e non si è neppure scusato per quanto ha fatto. Fra l’altro l’episodio ha destato molto scalpore nella comunità Lgbtqia+ che si è sentita direttamente colpita dal raid omofobo dell’albanese.
L’aggressore è stato così denunciato dai carabinieri in procura per minacce aggravate e per il furto degli abiti della drag queen. Un gesto deprecabile che arriva in un momento in cui c’è molta attenzione nei confronti dei diritti delle persone omossesuali.
L.N.