
Paolo Rossi, questore di Pisa (foto Attalmi)
Prato, 4 gennaio 2016 - Paolo Rossi, nuovo questore di Prato, si è insediato con l'inizio del 2016. Il cambio della guardia con il suo predecessore Filippo Cerulo è avvenuto il 1° gennaio, quando l'ormai ex questore ha lasciato la carica per sopraggiunti limiti d'età.
Rossi, 56 anni originario di Livorno, ha cominciato la sua carriera nelle forze dell'ordine come vice-ispettore nel 1982 ed è stato ispettore a Genova per 3 anni. Dopo la laurea è diventato funzionario, nel 1986, restando fino alla fine dei Mondiali di Italia 90 nel reparto mobile a Genova.
Successivamente l'incarico di polizia di frontiera a Pisa e dal 1993 il lungo periodo a Livorno ricoprendo nel frattempo le funzioni di capo della squadra mobile, di capo di gabinetto e di vicario dove ha avuto modo per la prima volta di sostituire Cerulo, a sua volta promosso questore a Prato.
Proprio nella sua terra natale ha nel frattempo maturato il passaggio da primo dirigente a dirigente superiore, il viatico per diventare questore. "Spero di essere all'altezza del mio predecessore, perché come collega e come uomo è una persona straordinaria", ha dichiarato Rossi nel corso del primo incontro di presentazione alla città e agli organi di informazione. "Prato - ha aggiunto - è molto considerata dal dipartimento di pubblica sicurezza e sono felice di arrivare qua sia dal punto di vista professionale, trovando un ottimo vice e degli ottimi colleghi giovani e dal punto di vista personale, perché riesco a non rompere il cordone ombelicale con la mia città. Questa rassicurazione di essere in un'ora a casa mi rende contento".
Rossi ha rimarcato come Prato sia "attenzionata ai massimi livelli", cosa che ha verificato direttamente frequentando recentemente la scuola di alta formazione delle forze dell'ordine. Oltre a questo, soffermandosi su alcune caratteristiche locali ha aggiunto: "Balza subito agli occhi una presenza di stranieri e, in particolar modo, di cinesi che da nessun'altra parte si vede, tanto è vero che questa città è famosa nel mondo per l'alta percentuale di cinesi. Ho visto una città che mi piace, né grande né piccola, normalmente ordinata - ha chiosato - Vedo dal resoconto dell'anno scorso molti esposti che ci pervengono per chiedere interventi per sanare situazioni di disagio e cerco di farmi al più presto una visione completa e vera grazie ai colleghi, al di là dello stereotipo della città dei cinesi. Si vede che c'è una grande comunità, ma voglio vedere bene tutto".