Prove Invalsi inutili, è polemica

Le prove Invalsi sono in corso, ma i sindacati contestano l'utilità e l'efficacia di questi test attitudinali per valutare gli studenti italiani. Lo sciopero generale della scuola è stato indetto per protestare contro l'uso delle prove e sottolineare la mancanza di miglioramenti nel sistema educativo nonostante la spesa di 300 milioni di euro.

Sono iniziate le tanto discusse prove Invalsi, ovvero i test del Sistema nazionale per la valutazione del sistema dell’istruzione per gli studenti delle seconde e delle quinte elementari, delle prime e terze medie e in tutte le seconde superiori. Si tratta come ormai è noto, delle prove attitudinali che servirebbero, nelle intenzioni del ministero dell’Istruzione, a valutare il livello di preparazione degli alunni italiani, in italiano e matematica. I sindacati però contestano l’uso delle prove:

i Cobas, però, non sono convinti dalla visione del ministero

e hanno indetto per oggi uno sciopero generale della scuola scegliendo appositamente "una giornata durante la quale nella scuola primaria si svolgeranno i dannosi, oltre che inutili, quiz Invalsi, che abbiamo contestato fin dalla loro prima introduzione anche negli altri ordini di scuola".

Per i sindacati "la puntuale analisi delle prove ha via via confermato quanto già affermavamo nel 2004, anno della loro istituzione: I rapporti Invalsi ogni anno ci restituiscono risultati sostanzialmente invariati e i divari tra il nord e il sud del Paese rimangono rilevanti. Ciò significa che vent’anni di rilevazioni non sono serviti a migliorare la didattica, a fronte di una spesa dello Stato di circa 300 milioni di euro. Inoltre la preparazione ai test toglie ore

di buona didattica".