Prato, pronto soccorso sotto pressione: ancora 40 pazienti senza un letto

Ieri sopralluogo della Lega dopo il blitz di lunedì di FdI: stesso numero di persone in attesa di ricovero. Il consigliere regionale Galli: "Urgente trovare nuovi spazi, ma l’impegno del personale non manca"

Il consigliere regionale della Lega, Giovanni Galli, dopo il sopralluogo all’ospedale

Il consigliere regionale della Lega, Giovanni Galli, dopo il sopralluogo all’ospedale

Prato, 20 gennaio 2023 - Ancora 40 pazienti in attesa di un letto in reparto. I problemi trovati ieri mattina dal consigliere regionale della Lega Giovanni Galli al pronto soccorso, a quattro giorni di distanza, non era diversa rispetto a quella emersa lunedì scorso dopo il blitz di Fratelli d’Italia al Santo Stefano. Galli aveva chiesto un incontro con la direzione sanitaria dell’ospedale e col responsabile del pronto soccorso, il dottor Simone Magazzini, "oltre che per constatare le condizioni in cui versa il dipartimento di medicina d’urgenza, anche per ascoltare le esigenze di chi ci lavora e portarle all’attezione della Regione". Il quadro dipinto dal consigliere è chiaro: "Medici, infermieri e operatori socio sanitari si danno un gran da fare. Un lavoro che trova, però, il blocco nella mancanza di posti di ricovero per i pazienti col referto già in mano. I sanitari (21 contro i 36 in organico) di fatto stanno garantendo ai cittadini l’assistenza da reparto – dice Galli – E’ urgente trovare nuovi spazi dedicati al ricovero per liberare il pronto soccorso".

Galli solleciterà l’assessore regionale Simone Bezzini "affinché si decida riguardo all’ala nord, attualmente inutilizzata. E’ vero che non è attrezzata come dovrebbe per i ricoveri, ma potrebbe servire come astanteria senza tenere sotto scacco il pronto soccorso". Ieri erano al completo i 36 letti di area medica di accettazione. "Ci vogliono più spazi e più medici e le soluzioni devono essere rapide. Ne va della salute dei cittadini": ne è convinto Daniele Spada, capogruppo della Lega in consiglio comunale.

Intanto l’Asl è corsa ai ripari, dopo le proteste dei cittadini. Il dg Paolo Morello Marchese ha annunciato che è stato deciso di potenziare quello che esiste già, sia in convenzione sia a livello interno: i provvedimenti porteranno 7 letti di medicina a Villa Fiorita - utilizzabili sia dal pronto soccorso che da Ama (Area medica di accettazione) - che si aggiungono ai 19 già disponibili e 24 posti di cure intermedie, anche questi a supporto del Dea e dei reparti di degenza del Santo Stefano.

Fuori dall’ospedale, saranno 50 i letti che serviranno da supporto al nosocomio che ha spazi inadeguati e pochi posti di degenza.

La maggiore criticità si è registrata dal 9 gennaio, ma prima la direzione ospedaliera aveva redistribuito i letti riuscendo a gestire l’afflusso dei pazienti, esploso nelle ultime settimane con l’avanzare dell’influenza, specie negli anziani.

"Con l’allentamento del Covid abbiamo recuperato 20 posti chiudendo un settore e lasciandone altri 20: oggi 12 letti sono occupati – sottolinea la direttroce dell’ospedale Sara Melani – Riconvertire quelli liberi in ordinari è complicato per via delle divisioni fra percorsi puliti e sporchi. Nelle settimane scorse abbiamo recuperato 8 letti di day service, servizio che si pratica solo nell’ala sud. Per quanto riguarda l’ala nord il progetto sarebbe di realizzare ambulatori e day service".