Primo giorno tra i sorrisi (senza mascherine) Pochi bidelli, l’orario definitivo solo a ottobre

In 30.000 tornano dietro al banco. Tanto entusiasmo fra i ragazzi, ma ci sono grossi problemi sulla mancanza di personale non docente

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Tanti sorrisi finalmente senza mascherine (tranne per i cinesi rigorosamente protetti su naso e bocca), qualche goccia di pioggia e una valanga di entusiasmo. È partito con il solito rumore di clacson in sottofondo, il primo giorno di scuola post pandemia. Dopo due anni di restrizioni, ingressi scaglionati, e dad ieri mattina 30.368 studenti pratesi dalle materne alle superiori, hanno varcato il cancello di ingresso consapevoli che non dovranno più confrontarsi con quarantene e isolamento forzato.

"C’era proprio un clima diverso tra i ragazzi", conferma la dirigente del Livi-Brunelleschi, Maria Grazia Ciambellotti. "Sono stata a salutare gli studenti di prima, ho proprio visto degli occhi pieni di gioia e volenterosi come non accedeva da tempo. È stata una bella emozione". La stessa emozione presente negli sguardi degli alunni della primaria Mascagni, della secondaria di primo grado Lippi e dei piccoli dell’asilo comunale Corridoni, salutati dal sindaco Biffoni e dall’assessore all’istruzione Ilaria Santi. Nell’aria palpabile la felicità di un ritorno a scuola per tutti senza restrizioni, la gioia dello stare in classe con i propri compagni e la curiosità di imparare dagli insegnanti. "Il primo giorno di scuola è sempre entusiasmante", commenta Tiziano Nincheri che ha preso servizio come nuovo rettore del Convitto Cicognini, dopo un’ esperienza di tre anni al Pacinotti di Pescia, istituto professionale superiore con 10 indirizzi di studio. "Ho trovato un clima molto accogliente grazie a tutto il personale. Abbiamo molta voglia di fare. Fin dal primo giorno di scuola alle elementari abbiamo garantito il tempo lungo e da lunedì anche per le medie". Se la fine dell’emergenza sanitaria ha regalato felicità agli studenti, la partenza del nuovo anno non è stata altrettanto felice sul fonte degli organici. I problemi denunciati nei giorni scorsi da docenti, dirigenti e sindacati non sono svaniti. "L’apertura è andata bene, i problemi saranno dal 27 settembre quando dovremo coprire anche i turni di mensa e del pomeriggio", spiega Mario Battiato dirigente alle Gandhi. "Non ci hanno concesso più personale, e mancano ancora alcune posti da coprire. Nomine che non possono fare fino a quando non saranno terminate le gps". Le solite lungaggini del sistema-scuola che spesso ricade sui più fragili: "Abbiamo 62 ragazzi con accompagnamento, il sostegno viene garantito solo per 22 ore ad alunno e le altre 18? Dovrebbero essere coperte dall’assistenza educativa, ma è solo per 6 ore e il resto della giornata è in capo al personale della scuola. Si toglie proprio dove ci sarebbe bisogno di maggiore aiuto", aggiunge Battiato. Garantire ai ragazzi con disabilità le stesse condizioni e opportunità è d’obbligo, ma in questo percorso le scuole spesso sono lasciate da sole.

Problemi di personale ata anche al Livi–Brunelleschi, quest’anno diviso su sette succursali: con il personale in forza attualmente la sede principale dove sono attive 41 classi, sarà sorvegliata da appena 5 custodi. Non c’è altra strada in mancanza di forza lavoro. Stesso copione al Marconi: "Ho ridotto il numero di ingressi aperti", spiega il dirigente Paolo Cipriani. "Ho chiuso la sala per la stampa che era un bel servizio e ci sono delle aree che sono meno sorvegliate d’altro canto i bidelli che ci hanno assegnato non sono sufficienti". Proprio per cercare di ottenere un numero maggiore di personale non docente, Cgil,Cisl, Uil e Gida oggi, hanno organizzato un presidio davanti all’Ufficio scolastico di Firenze. Basterà?.

Silvia Bini