"Prezzi alle stelle e tempi di attesa infiniti" Il mercato dell’auto rivoluzionato dalla crisi

Settore in affanno per la difficoltà nel reperire materie prime: si rischia un calo di fatturato del 30%. Va meglio per le marche italiane

Consegne in ritardo di settimane, a volte addirittura mesi, materie prime introvabili e prezzi alle stelle. E’ la situazione che sta vivendo il mercato dell’auto e che sta avendo ripercussioni importanti sulle vendite anche nella nostra provincia. Tanto che chi ha urgenza di cambiare mezzo si concentra sulle macchine in pronta consegna, rinunciando agli optional o ai colori preferiti, mentre molti rimandano a periodi migliori l’acquisto. La ‘colpa’ è da ricercare nelle difficoltà nel reperire materie prime sul mercato. In particolare i microchip prodotti in Cina, che servono a comandare qualsiasi centralina elettronica, e la cui produzione è in netto calo. "La situazione è paradossale", racconta Andrea Magnolfi, titolare di ‘Rema’, officina con autoriparazioni e rivendita d’auto di Montemurlo. "I tempi d’attesa per gli ordini di un’automobile sono folli e i prezzi sono schizzati alle stelle. Io posso fare un esempio sulla Volkswagen: una T-Roc rispetto a inizio anno costa 2500 euro in più. Il motivo? Il prezzo di listino è salito di mille euro e non ci sono più i rinnovi delle campagne promozionali. Questo significa un aggravio di costi di altri 1500 euro". Le macchine costano di più, ma non solo. Se si vuole un determinato modello, con specifici colori e optional, bisogna dotarsi di grande pazienza. "Tutto dipende dai modelli", prosegue Magnolfi. "Se prima bastavano tre mesi per ordinare una Tiguan, ora ce ne vogliono sei. Per non parlare di alcuni modelli delle Audi, dove si può aspettare anche dieci mesi". Ma quanto durerà questa crisi? "Dalle case madri ci hanno detto che questa situazione non terminerà prima di fine 2022. Per noi tutto questo si traduce in minori vendite, perché tante persone che vogliono cambiare l’auto preferiscono aspettare o riparare quella vecchia. In Italia si parla già di un calo di fatturato del 30% nel settore". In crisi anche il mercato dell’usato. Perché meno macchine nuove vendute si traducono anche in un minor numero di mezzi usati da reimmettere nel mercato.

"I depositi sono praticamente vuoti, mancano proprio le macchine usate", conclude Magnolfi. "E quelle poche che ci sono costano di più perché c’è tanta richiesta e poca offerta". Le difficoltà nell’approvvigionamento di automobili sono diffuse fra tutte le concessionarie e rivenditori della provincia. Anche se c’è qualcuno, come Chiara Palmucci, dell’omonima azienda, che spera che tutto si risolva a breve. "Noi siamo abbastanza fortunati perché avendo marche italiane, tante linee di produzione vengono realizzate nel nostro Paese. Purtroppo la difficoltà nell’evadere gli ordini è mondiale. In alcuni casi abbiamo modificato gli optional dei mezzi, eliminando quelli comandati dai chip che causavano i ritardi di consegna. Comunque voglio rassicurare tutti: le auto arrivano, anche se con un po’ di ritardo".

Stefano De Biase