Quando curarsi è un’odissea, "ore al telefono per prenotare un posto. Visite con cinque medici diversi"

La lettera-denuncia di una cittadina: "Perché il Cup non avverte quando si liberano appuntamenti migliori per i pazienti? Per un problema urologico diagnosi sempre differenti"

Quando curarsi è un’odissea, "ore al telefono per prenotare un posto. Visite con cinque medici diversi"

Quando curarsi è un’odissea, "ore al telefono per prenotare un posto. Visite con cinque medici diversi"

Prato, 21 ottobre 2023 – Dal Cup poco tecnologico e confusionario a vere e proprie inefficienze. Da cinque visite con cinque medici diversi e la necessità, quindi, di ripartire sempre dall’inizio, a quella di attaccarsi al telefono per sapere se si è liberato un posto per un accertamento. La sanità toscana e le sue spine finiscono di nuovo sul banco degli imputati in una lettera che ci ha inviato una lettrice.

"Da buona utente, ahimé, del servizio sanitario nazionale – comincia la paziente – seguo con attenzione quello che la vostra cronaca riporta ogni giorno. Si parla di appuntamenti per visite ed esami a distanza di mesi, in luoghi molto distanti da quello della residenza, di medici e posti letto che mancano.

Ci sono anche altri disagi per il cittadino comune, come ad esempio essere costretti a recarsi all’ospedale - e solo in determinati orari - per ritirare i risultati di un’uroflussometria o per prenotare una cistoscopia o una visita “interna”. Com’è possibile, nel 2023, quando tutto si svolge online? E nessuno ha mai fatto caso che sulla propria cartella sanitaria c’è pochissimo degli esami e delle visite fatti?".

I problemi principali però riguardano gli strumenti a disposizione dei cittadini: "Un esame prenotato col Cup telefonico, stranamente, non ha mai le stesse date che possono essere trovate prenotando online. Se devi fare esami del sangue, poi, a Careggi c’è “Prelievo amico”, nel resto della Toscana “Zero Code”. In più c’è il problema, atavico, di non poter prenotare le visite di controllo col solito medico che ti ha visitato la volta precedente, visto che per pochissime specialistiche è possibile conoscere il nome di chi ti visiterà: in pochi mesi sono stata da 5 urologi diversi, a cui ogni volta ho dovuto spiegare da capo il problema, in soli 20 minuti di tempo a disposizione (che fra una cosa e un’altra e ritardi vari diventano meno di 15). E ogni volta il medico non era d’accordo con diagnosi e cura indicate del medico precedente".

Un aiuto concreto a chi deve prenotare diverse visite potrebbe arrivare dalla scelta di "uniformare i sistemi di prenotazione e renderli più agevoli – si legge ancora nella lettera – Come esiste la possibilità sui siti di acquisti di essere avvertiti quando torna disponibile un oggetto, non sarebbe impossibile inviare un avviso a chi ha trovato posto per una visita a distanza di mesi o in un luogo molto lontano per avvertirlo che c’è una disponibilità più prossima, invece che costringere gli utenti a richiamare di continuo il Cup per sapere se si è liberato un posto.

Dare sempre la possibilità di scegliere il medico che ti visita, poi, sarebbe basilare. Come dotare gli specialisti in convenzione di ricettario regionale. Il Covid ci ha lasciato, fra le tante cose negative, un’eredità che dobbiamo mettere a sistema: l’invio delle richieste dal proprio medico tramite mail. Un enorme passo avanti, a livello sociale. Impariamo da questa esperienza positiva per rendere almeno meno complicata la vita dei malati".