Première Vision: "Il bilancio della fiera?. Oltre le aspettative. Ora la parola ai clienti"

Si è chiuso ieri il salone al quale hanno partecipato 20 aziende pratesi. Tra i clienti, è stata registrata una flessione di americani e orientali. Per Bruni (Lyria) "è una vetrina importante per conoscere nuove realtà".

Première Vision: "Il bilancio della fiera?. Oltre le aspettative. Ora la parola ai clienti"

Première Vision: "Il bilancio della fiera?. Oltre le aspettative. Ora la parola ai clienti"

Premierè Vision a Paris Nord Villepinte si è chiusa con un bilancio tutto sommato non negativo, ma neppure dai risultati brillanti. Una fiera che non ha entusiasmato, ma che alla fine si è risolta con un esito migliore rispetto alle previsioni. A partire dal numero di aziende partecipanti dal distretto pratese, assai inferiore rispetto al plotone delle 101 imprese protagoniste a Milano Unica di fine gennaio, per presentare le collezioni primavera-estate 2025. Tra i clienti pare che ci sia stata una flessione di presenze di americani ed orientali, sebbene la strategia di incoming dell’organizzazione della fiera abbia portato buone risposte.

"Tutto sommato non è andata male, ma non si può certamente paragonare con Milano Unica - commenta Giancarlo Miraldi, socio fondatore e dirigente dell’azienda Ego/Pecci - Non c’è paragone con il salone milanese e per il numero di clienti e per la qualità della clientela stessa, assai più qualificata in Italia. A Parigi siamo in una specie di bazar, sebbene venga fatto un po’ di filtro per quanto riguarda gli accessi. Ma alla fine possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti, considerate le premesse della fiera e il fatto che siamo comunque arrivati qui, dopo Milano Unica. Abbiamo portato una collezione realizzata con grandi sacrifici e forza di volontà, risollevandoci dai danni dell’alluvione". Domandiamo se Ego-Pecci sarà di nuovo presente al prossimo appuntamento parigino. "Ora stiamo smontando lo stand - prosegue Miraldi - poi rifletteremo sul da farsi, se tornare o meno oppure partecipare a luglio direttamente a Milano Unica".

Soddisfazione per l’andamento di Première Vision giunge da Riccardo Bruni di Lyria. "Sono contento - racconta Bruni - perchè sono riuscito a fare appuntamentro che mi mancavano nel calendario di Milano". Ma non solo: per Bruni il salone Oltralpe è stata una vetrina importante per ampliare gli orizzonti e stringere nuove relazioni in un mondo profondamente cambiato. "Ho avuto la possibilità di conoscere altre realtà, che forse sarannno medie o piccole, di altri Paesi europei, come Romania, Bulgaria, Slovenia. Realtà, che sono destinate a crescere. Una sorpresa per me: hanno bellissimi negozi e sono in altri Paesi, come a Dubai, Riad, Abu Dabhi. Da confezionisti per i big ora sono destinati ad essere dei traini".

"Cercheremo di capire l’andamento di Première Vision che, secondo le prime impressioni, è andata meglio del previsto - commenta Maurizio Sarti, presidente sezione Sistema Moda di Confindustria Toscana Nord - C’è da dire che è cambiato il modo di fruire le fiere. Milano Unica è andata bene. C’è da capire, poi, se è piaciuta anche ai clienti e c’è da capire quanto la città possa influire sulla scelta di partecipazione: Parigi come città offre di più per il mondo della moda, a Milano i fornitori trovano prodotti più innovativo. Adesso dobbiamo guardare al futuro con le fiere dei vari rappresentanti in giro per il mondo (New York, Los Angeles, Shanghai e Giappone). A luglio ci attende Milano Unica con le collezioni autunno inverno 2025. C’è anche Première Vision: si dovrà capire se partecipare o meno, considerato che ci sono diverse perplessità a cui rispondere. Tra tutte gli aumenti dei prezzi della città, come ci segnalano i clienti, perché siamo nel mese delle Olimpiadi".

Sara Bessi